Ue: Comitato economico e sociale europeo, “per la transizione verde e digitale serve il coinvolgimento della società civile organizzata”

“Data la velocità e la portata delle transizioni in corso, se vogliamo riuscire a gestirle con successo è necessario coinvolgere fin dall’inizio un ampio ventaglio di portatori di interessi nelle nostre società, con l’obiettivo ultimo di promuovere una partecipazione inclusiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile al processo di elaborazione delle politiche pubbliche”. Lo afferma una nota del Comitato economico e sociale europeo (Cese), all’indomani della riunione annuale dei Presidenti e segretari generali del Cese e dei consigli economici e sociali nazionali dell’Unione europea. Durante i lavori, che si sono focalizzati attorno al tema delle transizioni, è emerso come circa l’85% degli obiettivi dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (Pnrr) connessi alla transizione verde e digitale debba ancora essere attuato: “Solo un’adeguata consultazione della società civile organizzata e il sostegno di quest’ultima possono garantire un’attuazione efficace delle transizioni nell’Ue”, si legge nelle conclusioni dei lavori. La società civile organizzata può “avere un ruolo nell’elaborazione, nell’attuazione e nella valutazione delle politiche pubbliche e aiutare a renderle comprensibili e bene accette dalle nostre società. Per ottenere il sostegno dei cittadini alle transizioni in corso, afferma il Cese, è necessario far emergere come tutte le sfide celano delle opportunità. “Dobbiamo fare in modo che le transizioni verde, digitale e demografica vengano gestite con la partecipazione attiva della società civile per conseguire una crescita sostenibile e inclusiva”, ha dichiarato Oliver Röpke, presidente del Cese; “questo approccio collaborativo è non solo necessario, ma assolutamente indispensabile per favorire la resilienza e preservare i nostri valori democratici”.

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