Salute: gli Stati membri chiedono alla Commissione Ue che resti una priorità

La salute resti una priorità nel prossimo mandato quinquennale della Commissione europea: è la raccomandazione che arriva oggi dal Consiglio, che nelle sue conclusioni elenca le sfide più significative per i sistemi sanitari dell’Ue. Le carenze di personale sanitario, a fronte delle crescenti esigenze di una popolazione che invecchia e all’aumento delle malattie croniche, la questione della sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali e dispositivi medici sono le principali: servono – tanto da parte della Commissione che degli Stati membri – “investimenti, strumenti digitali, condivisione delle conoscenze, cooperazione a livello dell’Ue e quadri normativi adattati”, si legge nelle conclusioni. Secondo il Consiglio “una banca dati indipendente e documentata sui bisogni” può essere strumento per identificare, valutare e dare priorità ai bisogni e “coordinare a livello europeo il sostegno pubblico necessario per affrontare i bisogni insoddisfatti più urgenti legati alla salute”. Dal Consiglio anche la raccomandazione a lavorare sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili, responsabili di quasi il 90% di tutti i decessi nell’Ue. Il Consiglio ha anche adottato una raccomandazione riguardo nuove misure sulla prevenzione dei tumori con la vaccinazione contro papillomavirus e il virus dell’epatite B. Per la Commissaria alla salute Stella Kyriakides l’adozione di questa raccomandazione è “un altro passo importante nella lotta contro il cancro”. Secondo il ministro della sanità belga Frank Vandenbroucke, che ha presieduto i lavori, i prossimi 10 anni saranno difficili per i sistemi sanitari europei: di qui la bontà del “programma ambizioso per rimodellare l’Unione sanitaria europea e garantire un’assistenza sanitaria resiliente e di alta qualità in tutti gli Stati membri”.

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