“Accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Sono le parole che ci ha consegnato Papa Francesco per orientare il nostro impegno verso migranti e rifugiati”: lo ricorda don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato, che ricorre domani, 20 giugno. “In questo momento – prosegue don Pagniello – esprimiamo tutto il nostro dolore per le persone che hanno perso la vita nei nostri mari, seguendo il sogno di un futuro migliore. D’altra parte proprio i corridoi umanitari e lavorativi dimostrano che si possono realizzare vie sicure per chi è costretto a lasciare la sua terra. E che è doveroso accoglierci gli uni gli altri in una prospettiva di corresponsabilità. Il progetto dei corridoi ci rende tutti maggiormente protagonisti: le persone rifugiate, le comunità che accolgono e le istituzioni che li rendono possibili”.
Domani pomeriggio, proprio nella Giornata mondiale del rifugiato, arriveranno con un volo proveniente da Islamabad 191 profughi afghani, nell’ambito del protocollo dei corridoi umanitari, cui partecipano la Cei, attraverso Caritas italiana, Comunità di Sant’Egidio, Fcei, Tavola caldese, Arci, d’intesa con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.
I cittadini afghani, rifugiati in Pakistan dall’agosto 2021, verranno subito trasferiti in diverse regioni e avviati verso l’integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e dall’inserimento lavorativo, grazie a questo progetto totalmente a carico degli organismi proponenti, sostenuto da alcune Ong, tra cui Solidaire, che ha contribuito all’organizzazione del volo dal Pakistan, Nove Onlus e Fondazione Pangea, che per mesi hanno messo in sicurezza una parte dei nuclei familiari nelle loro safe house.
I profughi saranno quindi accolti in case e strutture messe a disposizione dalle organizzazioni coinvolte. Per quanto riguarda Caritas italiana, le Caritas diocesane di Catania, Milano e Oppido Mamertina-Palmi.