“Abbiate sogni forti e abbastanza cassetti per contenerli, vi accompagni la speranza, quella che cammina sulle vostre gambe ed è in grado di sorreggere enormi pesi. Possa il vostro cuore, con la maturità dell’anima raggiunta, indicarvi la strada della vostra vocazione. Non cedete alle cose semplici ma non abbiate paura di quelle difficili perché la vocazione che è in ognuno di voi è come un uovo alla schiusa: contiene la vita nella sua forma più fragile”. Così si conclude il messaggio inviato dal vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, alle maturande e ai maturandi impegnati da oggi negli Esami di Stato. Il presule affida loro un compito: “Lasciate il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato e, se possibile, perdonateci per tutte quelle volte che vi abbiamo dato in eredità una cattiva testimonianza”. “Non temete le difficoltà di questo esame – spiega – perché sono come l’argilla: servono a plasmare le vostre identità, a definirne i contorni di senso. Sappiate però una cosa: abbiamo urgente bisogno di voi e delle vostre belle aspirazioni. Ricordatevi che il sapere non è qualcosa di fine a se stesso ma un mezzo per rendere le società più giuste, più umane e più fraterne. Le vostre spinte, che hanno animato spesso le manifestazioni a favore degli ultimi e degli indifesi, mi hanno fatto credere che siete già sulla buona strada. Non scoraggiatevi, dunque, fronte alle incertezze del domani ma, come direbbe Ligabue, ‘urlate contro il cielo’ e siate affamati di verità e mai sazi di giustizia”. L’esame rappresenta “un grande traguardo, forse il primo così importante della vostra vita: uno dei quei momenti – scrive mons. Savino – che segneranno il vostro cammino perché apriranno le porte a molte diverse possibilità”.