“Le scuole paritarie che noi genitori dell’Agesc e tanti altri come noi conoscono, frequentano e supportano sono tutt’altro che ‘diplomifici’. Sono comunità spesso ispirate dai carismi dei loro fondatori, volti alla creazione del bene e alla testimonianza della verità attraverso una vita dedicata alla cura dei più piccoli e dei più giovani”. Lo sottolinea Umberto Palaia, presidente nazionale dell’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc), in una nota a seguito dei controlli ministeriali sui cosiddetti “diplomifici”.
“Riteniamo doveroso, come associazione che ha tra i propri scopi statutari quello di qualificare e promuovere la scuola cattolica e che da sempre opera per il riconoscimento di una parità effettiva all’interno del sistema pubblico dell’istruzione, intervenire per commentare la procedura di revoca della parità avviata per 47 scuole di 2° grado, ad esito delle ispezioni ministeriali svolte”, spiega Palaia, aggiungendo che “è opportuno innanzitutto dire che le ispezioni hanno riguardato quegli istituti in cui era stato rilevato negli ultimi anni scolastici un incremento anormale degli iscritti alle classi terminali a fronte di numeri esigui registrati tra le classi iniziali. Il sospetto, poi confermato dalle indagini effettuate, era quindi che il passaggio dalla scuola statale a quella paritaria avvenisse solo in funzione dell’esame di maturità. Le Regioni in cui il fenomeno è stato rilevato e indagato sono tre: Lazio, Campania e Sicilia”. “Le irregolarità emerse – commenta – sono gravi ed evidenziano carenze tali da rendere praticamente impossibile il servizio scolastico. Si va dal numero di aule insufficienti in rapporto agli iscritti e alle classi, con arredi mancanti o insufficienti, all’eliminazione totale di alcune discipline; dalla mancanza dei laboratori, o delle cucine e delle derrate alimentari negli istituti alberghieri, a classi con un tasso di studenti residenti fuori regione pari al 90%. Fino ad arrivare a casi di personale docente privo di abilitazione e persino del titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline”. “Basterebbero questi rilievi per capire che questi istituti nulla hanno a che fare con le scuole paritarie e neanche con il sistema di istruzione pubblico di cui esse fanno parte”, precisa Palaia, secondo cui “semplicemente questi istituiti nulla hanno a che fare con l’idea di scuola pubblica e bene ha fatto il ministro Valditara ad andare a fondo con le ispezioni avviate un anno fa e prendere i provvedimenti che sono stati avviati”.
La scuola paritaria, conclude il presidente Agesc, “garantisce il primato dei genitori nell’educazione dei figli, sancito dall’art. 30 della Costituzione e realizzabile solo mediante la libertà di scelta educativa. Un valore civico irrinunciabile che come associazione difenderemo sempre anche dagli abusi e dalle speculazioni come quelli perseguiti dall’azione ministeriale che approviamo pienamente e a cui va il nostro plauso”.