Diocesi: mons. Savino (Cassano Ionio) riceve la cittadinanza onoraria di Castrovillari insieme a don Ciotti

Il consiglio comunale di Castrovillari (provincia di Cosenza e diocesi di Cassano allo Ionio) ha conferito, ieri sera, la cittadinanza onoraria a mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano All’Jonio e vice presidente della Cei, e a don Luigi Ciotti, presidente di Libera. “Da oggi avete un castrovillarese in più ma io sono più ricco perché ho ciascuna e ciascuno di voi, nel mio cuore”, ha detto mons. Savino ringraziando il comune di Castrovillari per questo “prestigioso riconoscimento”: “la vostra generosità e l’affetto dimostrato verso di me, in tutti questi anni, sono testimonianze tangibili del vostro codice di vita accogliente”, si legge nel testo del vescovo riportato dalla diocesi. “Nel cuore di ogni comunità – ha quindi aggiunto Savino – risiedono desideri profondi e paure ancestrali che, come un filo invisibile tengono insieme esperienze ed aspirazioni di ciascuno e ciascuna. Sono questi sentimenti, spesso contrastanti, a modellare il nostro vivere quotidiano e a plasmare il nostro futuro collettivo”. “Uno dei miei desideri più ardenti è quello di fare in modo che questa bella cittadina viva in armonia e pace”: “desidero che questa città si senta sempre più una comunità in cui si incontrino appartenenza ed identità, sempre nel rispetto delle tradizioni, delle culture e dei valori che poi ne definiscono l’essenza”, ha sottolineato il presule aggiungendo che “accanto a questi desideri, sorgono inevitabilmente delle paure. La più forte è quella delle divisioni e dei conflitti determinati dalla smania del potere. Non fate mai in modo che le invidie e le competizioni sleali possano minare il vostro spirito comunitario, perché le fratture create indeboliscono il tessuto sociale prima e quello economico poi. L’invidia può generare steppe di povertà. Siate attenti e vigili sulle ingiustizie perché l’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque. Lottiamo insieme contro le disparità economiche e sociali affinché si superino quelle disuguaglianze che feriscono la dignità umana e alimentano il risentimento”. Essere comunità è – ha concluso mons. Savino –  “un invito ad uscire da noi stessi perché non è la comunità ad essere modellata a nostra immagine ma siamo noi che, attraverso la vita in comunione con l’altro e con l’altra, diventiamo sempre più immagine di Dio e abbiamo la possibilità di sperimentare la verità dell’amore”. Il vescovo ha quindi evidenziato la gioia di un riconoscimento insieme ad “un confratello nella fede e nella vita: don Luigi Ciotti. Amico e compagno di battaglie interiori ed esteriori, un uomo di fede ancorata al cielo ed alla terra, un consacrato a Cristo ed all’amore per la gente, per la legalità e per il servizio”.

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