“Trovo molto interessante che si parli di ansia all’età di 13 anni. È importante il messaggio che si condivide. Noto, infatti, come ci sia una grande curiosità nelle nuove generazioni nel sapere come funzioniamo, una ‘ossessione’ nel volersi conoscere. Il film risponde a tale curiosità. E dare voce al personaggio di Ansia è stato molto bello, un privilegio”. Così Pilar Fogliati, in occasione della conferenza stampa dell’animazione Disney Pixar “Inside Out 2”, nei cinema italiani dal 19 giugno. La Fogliati dà voce ad Ansia, una delle nuove emozioni che si affacciano nel racconto della crescita di una bambina, Riley, nel burrascoso cammino di passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza. Le altre new entry: Noia, Invidia, Imbarazzo, e a doppiarle rispettivamente Deva Cassel, Marta Filippi e Federico Cesari. Sara Ciocca è la tredicenne Riley. Tornano poi le emozioni del primo, fortunato, cartoon: Gioia (Stella Musy), Rabbia (Paolo Marchese), Tristezza (Melina Martello), Paura (Daniele Giuliani) e Disgusto (Veronica Puccio). “Il personaggio di Ansia – ha dichiarato la Fogliati – trovo che sia stato reso in maniera molto intelligente. Vorrei richiamare una battuta facilmente comprensibile per un bambino, e credo che uno psicologo la possa confermare: ‘Il mio lavoro, dice Ansia, è quello di preoccuparmi dei problemi che non si vedono’. Una battuta perfetta, che descrive esattamente ciò che fa l’ansia”.
Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, che nel cartoon dà voce ad Annui, ovvero Noia, ha affermato: “Sono cresciuta con una mamma che mi ha ripetuto sempre come sia molto importante annoiarsi. È un’emozione che permette di prendersi del tempo per pensare. Capire ciò che è meglio. È importante prendere coscienza di quello accade intorno a noi, e per questo serve anche fermarsi e riflettere”.
Il produttore Mark Nielsen: “Tutto è iniziato 4 anni fa, quando Pete Docter, il regista del primo film, ha proposto di sviluppare delle idee per un seguito di ‘Inside Out’. Pete ci teneva a rivedere questo mondo, che ha trovato una eco così forte nelle persone”. Il regista Kelsey Mann ha poi aggiunto: “Si è trattato di una grande opportunità poter affrontare questi temi che riguardano il mondo dell’infanzia, con emozioni ancor più complesse come ansia, noia, imbarazzo, invidia. Quando mostriamo il film ai bambini ci stupiamo del loro livello di comprensione della storia. Capiscono anche meglio di tanti adulti”. E ella domanda su un possibile terzo capitolo, il regista ha risposto con sorriso evasivo: “Ci sono tante idee che abbiamo sviluppato, nuove emozioni e mondi narrativi: vi svelo, ad esempio, ‘Procrastination Land’, la procrastinazione [Risate in sala stampa]. Diciamo che potremmo fare ancora tanto. Vediamo… Per il momento ci concentriamo su questo film”.