Diocesi: Cosenza-Bisignano, la Caritas accoglie 50 bambini e bambine ucraini

La Caritas diocesana di Cosenza-Bisignano accoglie 50 bambini e bambine ucraini all’interno del progetto “accoglienza e vacanze solidali” promossa dalla Caritas Italiana per oltre 500 minori provenienti dalla città di Nikopol in Ucraina. Il tema scelto per il 2024 “È più bello insieme” e coinvolge alcune Caritas diocesane in Italia. La Caritas cosentina sarà una delle prime ad accoglierne un nutrito gruppo che giungeranno oggi a Lamezia Terme con un volo speciale. Si trasferiranno in un hotel sulla costa tirrenica dove comincerà per loro un periodo di attività per aiutarli – spiega una nota dell’Ufficio Comunicazioni sociali – “nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luogo sicuro e fare alcune esperienze con la speranza di un futuro di pace”. Il progetto, sostenuto dalla Conferenza episcopale italiana, grazie anche ai fondi dell’8xmille, consentirà ai minori e ai loro accompagnatori, di trascorrere “una vacanza in Italia lontani dalla guerra e dalla difficile condizione che vivono oramai da più di due anni”. Il programma di questi giorni prevede giornate al mare tra Amantea e Paola, ma anche in montagna in località silane con esperienze di laboratori didattici e di conoscenza.
La Caritas diocesana cosentina ha organizzato diverse attività ricreative e di intrattenimento per tutti i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnano, in sinergia con religiosi, operatori e i volontari disponibili e coinvolgendo le comunità locali. Il progetto “È più bello insieme – spiega don Bruno Di Domenico, direttore della Caritas di Cosenza-Bisignano – non è solo un progetto di accoglienza ma è una straordinaria occasione di animazione di comunità. Partendo dalle esperienze delle comunità locali si metteranno in rete le diverse realtà territoriali: le scuole, i comuni, le associazioni, la comunità ecclesiale (parrocchie, gruppi, movimenti), i giovani e tutte le singole persone intercettate. L’obiettivo è che, attraverso la preparazione e poi l’incontro con i bambini e ragazzi, si accompagni la comunità a costruire una fraternità solidale che abbia a cuore il tema della pace, e sappia custodire quel senso profondo dell’umano, che è espressione di carità”.

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