Su invito della Presidente della Confederazione Svizzera, Viola Amherd, anche il Patriarca ecumenico Bartolomeo parteciperà alla Conferenza di pace in Ucraina, che inizia oggi a Bürgenstock nel Cantone Nidvaldo e alla quale parteciperanno circa 100 rappresentanti di Stati e organizzazioni internazionali al massimo livello. E’ quanto fa sapere in una nota diffusa stamattina il Patriarcato. Ad accompagnare il Patriarca Bartolomeo c’è il metropolita Emmanuel di Calcedonia. Il Patriarca è partito questa mattina con un volto della Turkish Airlines per Zurigo. La presenza di Bartolomeo ai lavori di Zurigo non è casuale, vista anche la dimensione religiosa del conflitto. Lo scisma tra i due rami dell’ortodossia – quello legato al Patriarcato ecumenico e quello che invece rimane sotto l’ala del Patriarcato di Mosca – si è consumato nel 2018, quando Bartolomeo I riconobbe come autocefala la Chiesa ortodossa d’Ucraina, staccatasi dall’antica Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca e guidata oggi dal metropolita Epifanio. Sempre oggi alle 12, la Conferenza episcopale svizzera (Ces) e la Chiesa evangelica riformata della Svizzera (EERS) invitano ad una preghiera per la pace a Lucerna. L’iniziativa mira a sostenere gli sforzi della diplomazia nel quadro della Conferenza di pace di Bürgenstock. La preghiera avrà luogo presso la cappella Saint-Pierre a Lucerna, ed è stata indetta dalle Chiese nella “speranza che la riconciliazione e una pace giusta siano possibili”. Numerose sono le iniziative di pace che si svolgono nelle parrocchie di tutto il Paese. Riunito a Bogotà, Il Consiglio mondiale delle chiese (Wcc) al quale aderisce anche il Patriarcato di Mosca – accoglie con favore l’iniziativa di un vertice di alto livello sulla pace in Ucraina. In un comunicato, Jerry Pillay, segretario generale dell’organizzazione ecumenica, scrive: “una pace sostenibile non può essere assicurata con la forza armata, ma solo attraverso il dialogo e la diplomazia. Pertanto, sebbene non sia prevista una rappresentanza della Russia a questo primo vertice, i successivi passi concreti verso una pace sostenibile non potranno evitare il dialogo con la Russia. Il Wcc spera che questo primo vertice stabilisca una base su cui possano procedere i passi successivi, nonché il dialogo e la diplomazia per una pace sostenibile”. Proprio per la sua composizione, Il Wcc assicura il suo impegno alla “continua ricerca di modi in cui il dialogo all’interno del proprio collegio elettorale possa contribuire a raggiungere gli obiettivi di pace e giustizia, per porre fine a questo brutale conflitto e alle sofferenze inflitte ai civili nelle aree colpite e per ripristinare la stabilità e il rispetto dello stato di diritto a livello internazionale. Pertanto, preghiamo affinché da questo vertice emergano un piano e una direzione positivi per tracciare la strada verso la fine della guerra”.