Nicaragua: nelle carceri ancora 141 detenuti politici, a maggio 18 arresti. La preoccupazione della Cidh

Nell’ultima settimana di maggio sono stati registrati in Nicaragua almeno 18 arresti arbitrari per possibili persecuzioni politiche. Di questi, 12 arrestati sono stati rilasciati, mentre sei rimangono sotto inchiesta. Lo riferisce, secondo quanto riporta il sito indipendente 100 Noticias, il Meccanismo per il riconoscimento dei prigionieri politici in Nicaragua. L’organismo conteggia, a oggi, 141 detenuti politici: 23 donne e 118 uomini (compresi 10 prigionieri politici detenuti prima del 2018). Inoltre, segnalano il persistere della scarsa qualità del cibo fornito e dell’acqua contaminata.
“Le carceri hanno continuato a presentare gravi problemi di sovraffollamento. Le celle, spesso senza un’adeguata ventilazione, mancano di igiene e di accesso ai servizi di base come l’acqua potabile e l’assistenza medica”, si legge nel documento. Il Meccanismo ha anche registrato numerosi casi di tortura e maltrattamenti all’interno delle carceri.
“I prigionieri politici hanno riferito di percosse, molestie nelle prime ore del mattino, minacce di morte e abusi psicologici come la prolungata detenzione in isolamento. Sono stati segnalati numerosi casi in cui i prigionieri politici sono stati messi in cella con prigionieri comuni altamente pericolosi, che li hanno minacciati di morte e/o di percosse”, sottolinea il rapporto. Nel frattempo, la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) e l’Ufficio del relatore speciale per la libertà di espressione (Rele) hanno espresso martedì la loro preoccupazione per la “grave situazione” di almeno 128 oppositori e critici del Governo, presieduto da Daniel Ortega che sono “arbitrariamente privati della loro libertà in Nicaragua”, e hanno esortato a garantire la loro vita e integrità.

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