Un tempo dedicato a padre Matteo Pettinari e una messa di suffragio a quasi due mesi dalla tragica scomparsa del missionario della Consolata originario di Monte San Vito. Questi sono i due momenti in programma nella serata di oggi, a Senigallia. Alle 20.45 in piazza Garibaldi ci sarà il ricordo del “missionario instancabile”, così come lo ha definito Papa Francesco, con immagini e testimonianze. Poi, alle 21.15, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Franco Manenti. Saranno presenti anche il vescovo emerito Giuseppe Orlandoni e il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi. Accanto a loro i sacerdoti della diocesi di Senigallia, con altri amici provenienti da tutte le Marche, in comunione con la Comunità di Dianra in Costa d’Avorio, con i Missionari della Consolata e con i familiari di padre Pettinari.
La diretta della serata potrà essere seguita sui canali social de La Voce Misena e di Radio Duomo.
Padre Pettinari – viene ricordato in una nota della diocesi – è deceduto il 18 aprile all’età di 42 anni. Innamorato del Signore, della Chiesa della sua missione, di ogni uomo e ogni donna che incontrava sul suo cammino, è stato per tanti volto del Dio che si fa accanto, che dà la vita per tutti, che ti viene a cercare. Ha dedicato l’intera sua vita alla Missione con tanto coraggio e passione. Nato nel 1981 a Chiaravalle, scelse di rispondere alla sua vocazione ed entrò nella famiglia religiosa dell’Istituto Missioni Consolata. Ordinato presbitero l’11 settembre 2010 nella cattedrale di Senigallia, nel novembre 2011 venne destinato alla delegazione della Consolata in Costa d’Avorio, nella missione di Dianra nel nord del Paese. A Dianra Village ha realizzato una nuova chiesa, inaugurata a marzo 2019, con la partecipazione della comunità, una casa in cui la comunità cristiana senoufo può specchiarsi e comunicare a tutti il Signore Risorto, anche attraverso l’inculturazione dell’arte liturgica. Dal 2016 fu amministratore e anima del Centre de Santé B. Joseph Allamano, di cui si impegnò ad ampliare i servizi affinché anche i più poveri abbiano la possibilità di accedere alla migliore assistenza sanitaria possibile.