Cile: il centrosud in ginocchio per piogge e inondazioni, 2 morti, 2.300 case sommerse, 100mila persone senza elettricità. Mons. Chomali, “solidarietà verso i colpiti”

Incendi indomabili d’estate, piogge e inondazioni durante l’inverno australe. La situazione si ripete in Cile, dove le forti piogge hanno messo in ginocchio la parte centromeridionale del Paese, in particolare le regioni Maule, Ñuble e Biobío, ma stanno avendo un forte impatto anche più a nord, nella regione metropolitana di Santiago e in quelle di Valparaíso e Coquimbo. In tutte queste zone del Paese il Governo ha dichiarato lo stato di catastrofe. Due persone sono morte, a causa del maltempo e, secondo le autorità, sono state sommerse dall’acqua 2.300 abitazioni, per un totale di 4.300 persone. Il fiume Curanilahue è esondato e ha causato l’allagamento di quasi tutte le case dell’omonimo comune. Centomila persone sono senza elettricità e le lezioni sono state sospese in sette regioni.
“La tempesta che il Cile sta vivendo è grave, è terribile. Ma c’è anche un grande desiderio di mostrare solidarietà a coloro che sono stati colpiti. Come Chiesa di Santiago vogliamo vivere concretamente il comandamento dell’amore. Per questo ci siamo impegnati, attraverso la Pastorale sociale Caritas, in una grande campagna, chiamata ‘Contigo Hermano’ (‘Con te, fratello’)”, ha dichiarato mons. Fernando Chomali arcivescovo di Santiago, lanciando ieri l’iniziativa di solidarietà.
La campagna mira a raccogliere fondi per l’acquisto di forniture come lenzuola, materassi, letti, vestiti caldi per le persone, cibo, kit per l’igiene, tra gli altri. Questi articoli saranno distribuiti, attraverso le parrocchie dell’arcidiocesi di Santiago, alle persone colpite. “Vogliamo che la nostra fede sia notata attraverso le nostre opere. Siate generosi e possiamo assicurarvi che questo denaro andrà direttamente alle persone che ne hanno più bisogno”, ha aggiunto l’arcivescovo di Santiago.

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