Intelligenza artificiale: Telefono Azzurro, un “Manifesto a misura di bambino”. Caffo, “tradurre le fragilità in proposte concrete”

In occasione dell’avvio del G7 in Italia, Telefono Azzurro lancia un Manifesto per un’intelligenza artificiale a misura di bambino con “principi e azioni che rappresentano una straordinaria occasione nel semestre di presidenza italiana del G7 per il nostro Paese per porsi come riferimento e guida per una riflessione globale sull’importanza di promuovere uno sviluppo tecnologico che metta i bambini, i loro diritti, la loro sicurezza, la tutela della loro dignità, le opportunità che l’innovazione apre loro, al centro delle agende dei governi e degli organismi internazionali”.
“È evidente quanto tutti noi dobbiamo approfondire la nostra comprensione e affrontare la centralità improvvisa che i temi dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale hanno assunto. È necessario unire conoscenze provenienti da ambiti diversi, sviluppare normative globali e nazionali e promuovere una cultura digitale nel nostro Paese, affrontando il ritardo attuale. Occorre un approccio coordinato a livello nazionale, europeo e internazionale, per mantenere questo tema al centro dell’attenzione e tradurre le fragilità in proposte concrete. Gli Stati devono definire regole condivise, considerando il contesto globale, e le aziende devono assumersi una responsabilità sociale di impresa, bilanciando la concorrenza con la tutela degli utenti, a partire da quelli più piccoli e fragili”, dichiara Ernesto Caffo, presidente di Fondazione Sos Telefono Azzurro Ets.
A livello globale, ricorda Telefono Azzurro, “un utente su tre tra coloro che accedono alla Rete e utilizzano quotidianamente tecnologie digitali è un minore. Lo sviluppo e la diffusione di tecnologie di intelligenza artificiale stanno aggiungendo un elemento potentissimo e pervasivo di complessità all’ecosistema digitale, all’interno del quale bambini e adolescenti di tutto il mondo vivono i propri percorsi di crescita, relazione e apprendimento”. Per Telefono Azzurro, “se da un lato è uno straordinario abilitatore di opportunità per bambini e adolescenti, dall’altro li espone anche a nuovi rischi e usi distorti che possono violarne la dignità e comprometterne uno sviluppo sano ed equilibrato. La velocità di questa trasformazione accentua la mancanza di strumenti etici, culturali, giuridici, capaci di accompagnare uno sviluppo responsabile e sostenibile della tecnologia che sia centrato sui diritti delle persone e su una valorizzazione delle potenzialità, a partire dai più piccoli”.
Per Telefono Azzurro, “è evidente come la chiave realistica per uno sviluppo tecnologico equilibrato e a misura di bambino non possa limitarsi a – naturalmente necessarie e doverose – disposizioni normative e regolamentari di portata sovranazionale, ma debba prevedere un percorso di collaborazione positiva e di corresponsabilità tra tutti i diversi attori. Affinché l’utilizzo sempre più esteso e intenso delle innovazioni tecnologiche, anche da parte di bambini e adolescenti, non sia demonizzato o subìto, ma sia governato con consapevolezza e competenza”.

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