Giornata mondiale rifugiato: p. Ripamonti (Centro Astalli), “morti di indifferenza che non fanno più notizia”. Domani incontro a Roma

In vista della Giornata mondiale del rifugiato 2024 che ricorre il 20 giugno, il Centro Astalli organizza il colloquio sulle migrazioni “Rifugiati: lottatori di speranza, seminatori di pace” che si svolgerà giovedì 13 giugno a Roma, alle 17.30 alla Pontificia Università Gregoriana (piazza della Pilotta 4). Intervengono mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede, e l’economista Tito Boeri. Modera Carlo Marroni, giornalista de Il Sole 24 Ore. Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, sottolinea la particolare rilevanza che ha in questo momento celebrare la Giornata mondiale del rifugiato, per tenere alta l’attenzione sul tema dei migranti e sulle loro storie, sempre più trascurate da politiche e narrazioni emergenziali: “I rifugiati, vengono ridotti sempre più a flussi migratori, statistiche, numeri, senza nome e senza volto, al fine di allontanarli dalla sensibilità e dall’incontro con i cittadini europei. Basti pensare all’oblio in cui releghiamo le vittime delle migrazioni: morti di indifferenza che non fanno più notizia, assuefatti come siamo alle tragedie in mare, alla logica dei numeri e dell’emergenza. Siamo convinti che l’unico futuro possibile è un futuro comune. L’opportunità del Giubileo speriamo possa essere un’occasione per attivare politiche di accoglienza più lungimiranti e rispettose dei migranti. Gli sfollati e i rifugiati sono un’umanità in cammino, mossi dalla speranza di trovare un futuro di pace. Come scrisse Papa Francesco in una lettera inviata al Centro Astalli nel 2019: I rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché conoscono l’odore acre della guerra”.

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