Si terrà oggi l’audizione parlamentare con la Commissione Affari esteri e comunitari del Parlamento italiano. Il tema sarà le “Sfide per l’educazione in Africa”. I partecipanti sono mons. Davide Milani per la Global Compact on Education del Vaticano e Laura Frigenti per la Global partnership for education (Gpe). In vista del G7 quest’ultima ha sottolineato come “107 milioni di bambini, adolescenti e giovani africani siano fuori dalla scuola a causa di una serie di fattori, tra cui barriere economiche, conflitti e mancanza di infrastrutture. Il rapporto medio alunni-insegnanti nell’Africa subsahariana è di 58:1, con una grave carenza di insegnanti formati. Per ottenere un’istruzione di qualità per tutti, sono necessari altri 16,5 milioni di insegnanti a livello primario e secondario. I conflitti e l’instabilità politica in molti Paesi africani sconvolgono i sistemi educativi, portando alla chiusura prolungata delle scuole e allo sfollamento di studenti e insegnanti. Le scuole sono spesso prese di mira durante i conflitti e i bambini, soprattutto le ragazze, sono maggiormente a rischio di violenza e sfruttamento durante i periodi di instabilità”. Il Gpe è un partenariato multi-stakeholder e un fondo finanziario che sostiene le ambizioni dei Paesi di costruire sistemi educativi più forti come punti di partenza per economie fiorenti e società più stabili. Il Gpe lavora con i governi partner – investendo più di 9 miliardi di dollari in doni, due terzi dei quali in Africa – con l’obiettivo di incentivare i Paesi ad aumentare le proprie risorse per l’istruzione.
“L’Italia ha dimostrato il suo impegno – ha continuato Frigenti – nello sviluppo di un piano globale per l’Africa – il Piano Mattei – che include l’istruzione tra i suoi pilastri. La Presidenza italiana del G7, con il prossimo Vertice del G7 e la Ministeriale Sviluppo di ottobre, può anche essere un punto di svolta per l’attuazione di un piano concreto per realizzare gli impegni per l’istruzione delle ragazze in Africa e per esplorare modalità innovative di finanziamento, in particolare la conversione del debito. L’approccio della Presidenza italiana del G7 è quello di concentrarsi sul nesso genere-educazione-sviluppo di “Donne e ragazze protette e resilienti”. Durante la presidenza giapponese, il G7 si è impegnato a rifinanziare completamente il Gpe. La presidenza italiana potrebbe contribuire a concretizzare il precedente impegno e a fornire maggiori dettagli su come colmare il gap finanziario dell’acceleratore dell’istruzione delle ragazze del Gpe, che ha esaurito le risorse finanziarie grazie al successo dei suoi progetti. Il Gpe dà priorità all’uguaglianza di genere nell’istruzione e attraverso di essa, creando uno strumento di finanziamento dedicato alle ragazze nei Paesi in via di sviluppo. Siamo inoltre molto lieti di collaborare con il Vaticano su queste importanti questioni in Africa e ci auguriamo di poter condividere ulteriori informazioni con la vostra commissione in futuro”.
“L’istruzione rientra nella categoria “prevenire piuttosto che curare”, che ha il potenziale per affrontare la causa principale di tutte le crisi indicate” conclude Frigenti.