Aree interne: Mattarella, “c’è un divario che le penalizza e frena lo sviluppo di tutto il Paese, nel suo insieme”

“Vi è oggi un divario che penalizza le aree interne e insulari, i territori montani, insomma quelle parti del Paese più lontane dalle reti infrastrutturali e da alcuni servizi essenziali. Questo divario frena lo sviluppo di tutto il Paese, nel suo insieme, e si tratta di un tema decisivo della competitività del nostro Paese”. Lo ha ricordato stamattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’Assemblea generale di Confcommercio.
“Lo sviluppo tecnologico e digitale, il potenziamento delle reti immateriali, una più efficiente organizzazione del welfare possono fare molto per la vitalità dei centri più piccoli e dei borghi, anche per potenziare il turismo, interno ed estero. Ma questo non riduce, anzi accresce, l’esigenza di evitare lo spopolamento di persone e di negozi”, ha osservato il capo dello Stato, aggiungendo che “vi è un rapporto diretto tra insediamenti abitativi completi e i servizi. La bellezza italiana, le espressioni diffuse della nostra cultura, hanno bisogno di luoghi vivi, di presenze intergenerazionali, di creatività, di progettualità”.
Il presidente si è poi soffermato sul turismo: “Colpisce – ha affermato – registrare che l’Italia sia il primo Paese dell’Unione europea per numero di notti trascorse da turisti provenienti da altri continenti. E non sfugge a nessuno la rilevanza fondamentale che il turismo riveste per la trasversalità degli elementi che lo accompagnano, dai trasporti, alle visite dei luoghi del sistema culturale italiano, ai settori di alta gamma, accanto a quelli dell’ospitalità”. Non è mancato, inoltre, un riferimento al rinnovo del Contratto nazionale del terziario: “Un contratto di lavoro equilibrato invera diritti e modella, per la sua parte, la società in cui viviamo”, ha spiegato. “Tanto più – ha rilevato – in una fase di transizione, di trasformazione come quella che attraversiamo che accresce i valori di istituti come la sanità integrativa, la previdenza integrativa, la bilateralità che valorizza le specificità dei territori, aiutando a gestirne le diversità”. Infine, un pensiero conclusivo dedicato al ruolo svolto dal settore: “Spesso, il mondo dell’economia, portatore e rappresentante di interessi vitali, parla e si rivolge alla politica, alle Istituzioni ai vari livelli, per sollecitarne attenzione sui temi, per richiamarne le responsabilità. Nel far questo non obbedisce soltanto alla vocazione legittima di rappresentare i propri associati, ma assolve anche a un ruolo di valore costituzionale, applicando quel principio di sussidiarietà riconosciuto anche a livello europeo, per il bene comune. Sapervi impegnati, come mondo delle imprese del terziario, per concorrere al progresso della Repubblica, è motivo di apprezzamento”.

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