Povertà educativa: Fondazione Albero della Vita, un progetto di inclusione e sport in 8 città per 250 bambini

(Foto Fondazione Albero della Vita)

Contrastare la povertà educativa offrendo a bambini e bambine che vivono nei quartieri più difficili delle grandi città la possibilità di praticare gratuitamente un’attività sportiva durante l’anno e di frequentare laboratori educativi sui valori positivi dello sport, su una corretta alimentazione e stili di vita sani. Sono questi gli obiettivi principali di “Sport Never Stop”, il progetto di Fondazione L’Albero della Vita Ets e Fondazione Conad Ets, presentato ieri a Reggio Emilia durante un evento organizzato presso la sede del Valorugby.
Il progetto, che ha preso il via tra settembre e ottobre 2023, ha coperto tutto l’anno scolastico e si è svolto in 8 città (Milano, Genova, Reggio Emilia, Ascoli Piceno, Perugia, Napoli, Catanzaro e Palermo) coinvolgendo oltre 250 bambine e bambini, con genitori e comunità territoriali.
Con “Sport Never Stop”, Fondazione L’Albero della Vita e Fondazione Conad Ets hanno offerto centinaia di percorsi di pratica sportiva costruiti ad hoc su attitudini e desideri dei bambini coinvolti. Inoltre, sono stati attivati laboratori didattici sui valori promossi dallo sport (impegno, costanza, lealtà, leadership positiva, gestione dei conflitti e delle sconfitte) e laboratori per educare a uno stile di vita sano e a un’alimentazione bilanciata e adeguata all’età, rivolti sia ai bambini che alle loro famiglie.
Il progetto “Sport Never Stop” nasce per contrastare la povertà educativa, a partire dalla proposta di praticare con continuità un’attività sportiva: rugby, nuoto, pallacanestro, calcio, ginnastica artistica e arti marziali sono solo alcuni degli sport scelti dai bambini e dalle bambine beneficiari del progetto e che stanno frequentando i corsi.
A Reggio Emilia il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Mondinsieme e sono stati attivati nello specifico dei corsi di nuoto e di rugby. Proprio il rugby, grazie ai valori che incarna, ha permesso di creare importanti momenti di inclusione e socialità, attraverso un percorso di educazione al rispetto dell’altro. Il progetto, oltre che per i bambini, è stato fondamentale anche per le famiglie, che hanno compreso l’importanza di praticare sport e si sono impegnate a fare il massimo affinché i propri figli potessero frequentare le lezioni.
“Colpendo i minori nel periodo più vulnerabile della loro esistenza, la povertà materiale ma soprattutto educativa determina uno svantaggio che difficilmente potrà essere colmato e per questo crediamo sia importante agire subito per fornire loro strumenti, opportunità e stimoli per immaginare e costruire un futuro migliore per sé stessi”, ha dichiarato Salvatore Angelico, presidente della Fondazione L’Albero della Vita Ets.
“Lo sport – ha aggiunto Isabella Catapano, direttrice generale della Fondazione – ha una grande valenza sia come strumento educativo sia come mezzo di promozione del benessere psico-fisico di bambini e bambine. Con il nostro progetto non vogliamo fermarci alla semplice pratica dello sport, vogliamo che questo sia l’occasione per tante bambine e tanti bambini di poter immaginare per sé stessi finalmente un futuro diverso, tutto da scrivere”.

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