Elezioni europee: media, titoli e commenti. Romania, la “diaspora” manda gli euroscettisci al Parlamento Ue

Affluenza record dei romeni alle elezioni europee, con il 52,42% degli aventi diritto – secondo i dati ufficiali –, la percentuale più alta da quando la Romania è entrata a far parte dell’Unione europea (2007). Questa è stata la quarta volta che i romeni hanno votato per un mandato completo per il Parlamento europeo e la partecipazione è quasi raddoppiata, rispetto al 2009 (27,67%). Questo record, però, “si deve all’organizzazione delle elezioni europee insieme con quelle amministrative; in genere, in Romania, le elezioni europee non suscitano molto interesse”, ha spiegato questa mattina, alla Radio Romania Actualitati (l’emittente pubblica romena), l’analista politico Costin Ciobanu. Secondo gli exit poll, il 53% dei 33 seggi che la Romania avrà nel futuro Parlamento europeo saranno della coalizione politica attualmente al governo nel Paese, formata tra il Partito socialdemocratico (Psd), di centrosinistra, e il Partito nazionale liberale (Pnl), di centrodestra. Al secondo posto, con il 15% dei voti, è Alleanza per l’unione dei romeni (Aur), un partito nuovo, di estrema destra, euroscettico. L’Aur e un altro partito nazionalista, S.O.S. Romania, sono anche tra i favoriti dei romeni residenti all’estero, come risulta dopo il conteggio del 98,8% dei loro voti: 14,68% Aur, 13,55% S.O.S. Romania. “Una sorpresa”, scrive la stampa romena, che fa notare che i due partiti euroscettici, partecipanti per la prima volta alle elezioni europee, hanno superato insieme l’alleanza di governo (21,33%).

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