“La gente si è stancata dalla politica, soprattutto i giovani che non vedono nessuna prospettiva e niente che li attragga nei partiti politici attuali”: è il commento dell’analista politico e docente universitario Tony Nikolov all’indomani delle elezioni parlamentari in Bulgaria svoltesi in contemporanea con quelle europee. Nikolov analizza l’affluenza bassissima al 29%, che dimostra come “solo un terzo dei bulgari ha voluto recarsi alle urne”. A suo avviso, la grande sorpresa in questo voto è l’entrata nel parlamento del partito “Grandezza”, con quasi il 5% dei consensi. “È un partito filorusso e nazionalista – spiega Nikolov – basato sulla disinformazione e il populismo”. “Loro sono molto radicali”, continua, anche se “non vogliono l’uscita dall’Ue e dalla Nato ma chiedono neutralità riguardo l’Ucraina”. Secondo l’analista “c’è una necessità di radicalismo nei bulgari che si associa alle tendenze in Germania e Francia”. Nikolov non è certissimo che ci sarà un nuovo governo “perché il leader storico di Gerb, Boyko Borissov, non vuole un’alleanza politica con Dps, il movimento della minoranza turca. Ma se ci saranno altre elezioni in autunno, la situazione sarà ancora peggiore”. A suo avviso, “probabilmente ci sarà un governo di tecnici, con il supporto di Gerb, Dps e un terzo partito, probabilmente ‘C’è un popolo come questo’”.