La Compagnia di Gesù in Bolivia, in una nota, “si rammarica profondamente per il danno e il dolore causati alle vittime di abusi sessuali da parte di membri della Chiesa cattolica e in particolare dell’ordine, riaffermando, ancora una volta, il suo incrollabile e permanente sostegno a queste vittime, così come il suo impegno per garantire che possano ottenere piena giustizia”. Il comunicato fa esplicito riferimento alle recenti pubblicazioni in Spagna che hanno coinvolto il sacerdote spagnolo Luis Tó Gonzales (morto nel 2017) e altri membri dell’ordine accusati di aver commesso abusi sessuali su bambini e adolescenti mentre vivevano in Bolivia. A questo proposito, la Compagnia di Gesù “dichiara che intraprenderà le azioni che il sistema giudiziario determinerà, nel quadro del rispetto del giusto processo e dei diritti delle persone, e che continuerà a collaborare con quest’ultimo in tutti gli ambiti che potrebbero essere richiesti”.
D’altra parte, “desideriamo affermare che la Compagnia di Gesù in Bolivia ha affrontato tutte le accuse ricevute, relative a membri dell’ordine nei decenni passati, con rispetto, umiltà, trasparenza e spirito di collaborazione con la giustizia, un obbligo che continua ad essere pienamente in vigore”.
Allo stesso modo, secondo i gesuiti boliviani, l’ordine “lavora instancabilmente in azioni preventive come l’elaborazione e l’aggiornamento dei protocolli di prevenzione contro la violenza che guidano ogni sua istituzione nel Paese, con l’obiettivo di garantire la non ripetizione di questi crimini abominevoli”. Non mancano, tuttavia, la consapevolezza e il rammarico che tre decenni fa la Compagnia di Gesù “non abbia agito con diligenza per evitare situazioni di rischio per la popolazione vulnerabile nelle sue opere in Bolivia, con la presenza di Luis Tó, arrivato nel Paese con precedenti accuse e una condanna per abusi in Spagna. Pur comprendendo il dolore e i danni che le vittime possono aver subito a causa degli abusi perpetrati da questo o da altri membri dell’ordine, ci auguriamo che le indagini condotte dalla Procura su ciascuno dei casi mostrino con verità, giustizia e trasparenza la realtà di quanto accaduto, e sottolineiamo che l’atteggiamento di decisa collaborazione e di effettivo impegno che si è concretizzato in tutto questo tempo continuerà come politica istituzionale di collaborazione e trasparenza”.