“Conservazione preventiva: politica di conservazione” è il tema della 13ma conferenza tecnica degli archivisti ecclesiastici in Spagna che si tiene il 9 e 10 maggio a Madrid, sotto l’organizzazione dal segretariato della sottocommissione episcopale per i beni culturali. Oggi il programma è stato aperto da Pablo Delclaux, direttore del segretariato della sottocommissione episcopale per i beni culturali; Ricard Pérez Alcázar, vicedirettore aggiunto della sotto direzione degli Archivi di Stato presso il ministero della cultura, e Francisco Juan Martínez Rojas, presidente dell’associazione degli archivisti ecclesiastici in Spagna. Il primo contributo ai lavori si focalizza sugli aspetti fondamentali da tenere in considerazione nella progettazione e nell’allestimento di spazi archivistici nuovi o riutilizzati, ed è tenuto da Borja Aguinagalde Olaizola, direttore dell’archivio storico basco, e dall’architetto Gonzalo Carro López. La preparazione e l’attuazione di un piano di conservazione preventiva negli archivi ecclesiastici e la sua attuazione pratica sarà l’argomento dell’intervento successivo tenuto da suor María Dolores Díaz de Miranda Macías, direttrice del Laboratorio di restauro dei documenti grafici (Fundación Casa Ducal de Medinaceli). La prima giornata proseguirà con la riflessione dell’archivista-restauratrice della biblioteca nazionale di Spagna, Bárbara Hernández, sul deterioramento degli archivi: linee guida per la diagnosi dei documenti. Venerdì 10 maggio il preside della facoltà di informazione e media audiovisivi dell’università di Barcellona, Miquel Térmens, affronterà gli aspetti fondamentali della conservazione digitale degli archivi. Successivamente, l’avvocato dell’arcivescovado di Granada, Lucía Eugenia Contreras, parlerà degli aspetti legali che devono essere tenuti in considerazione negli archivi. Infine, la gestione delle emergenze nella conservazione del patrimonio documentario saranno discussi da Arsenio Sánchez, tecnico esperto in conservazione preventiva presso l’Istituto spagnolo dei beni culturali.