1000 persone riunite nella basilica di Sant’Ambrogio già un’ora prima dell’inizio della celebrazione solenne dei Vespri presieduti dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini, 8000 collegati con il portale della diocesi di Milano che ha trasmesso l’evento in diretta. Un rosario partecipato nella preghiera corale, poi, il momento più atteso, l’avvio con la prima sessione pubblica della seconda fase, detta testimoniale (in cui si ascolteranno tra i 60 e gli 80 testimoni nel prossimo anno e mezzo secondo le previsioni) della Causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, monsignor Luigi Giussani, sacerdote ambrosiano. A 12 anni dall’inizio della prima fase – l’annuncio venne in Duomo nel 2012 dall’allora arcivescovo, il cardinale Angelo Scola a conclusione della Messa di suffragio per i 7 anni dalla morte del fondatore di Comunione e Liberazione – continua così il processo canonico.
Molti i volti noti – anche della politica – presenti tra le navate, ma anche tanti giovani, gente di tutte le età per raccontare cosa abbia significato il carisma di “don Gius”, come ha sottolineato, nella sua riflessione, monsignor Delpini e ha richiamato il presidente della Fraternità, Davide Prosperi, nel suo ringraziamento finale.
“Siamo molto grati a papa Francesco, per l’attenzione e la stima che ha più volte espresso, anche pubblicamente, per la figura di don Giussani e per il cammino che il movimento sta facendo in questo periodo. Ora il compito principale a cui siamo chiamati è quello di intensificare le nostre preghiere per il bene della Causa, nella speranza di poter vedere presto il servo di Dio don Giussani annoverato tra i beati e i santi della Chiesa. Domandiamo a Dio la grazia di questa santità, di lasciare cioè che la nostra umanità sia totalmente investita da una fede realmente e appassionatamente vissuta”.
Durante gli adempimenti formali del rito, l’arcivescovo di Milano, unitamente ai membri del tribunale per questa fase testimoniale, tra cui il delegato arcivescovile monsignor Ennio Apeciti, responsabile del Servizio per le Cause dei Santi della Diocesi di Milano e Chiara Minelli, postulatrice, ha giurato e apposto il suo sigillo e la firma sui verbali della prima sessione pubblica della fase stessa.