“L’aggressione all”insegnante della scuola Amendola di Ostia da parte di una esponente del clan Spada non va sottovalutata perché non solo colpisce una maestra a cui va la nostra solidarietà ma si colpisce una scuola che in questi anni ha svolto un lavoro prezioso per affermare una cultura dell’integrazione e della cittadinanza responsabile”. Lo affermano Gianpiero Cioffredi, referente Libera Lazio e Gaetano Salvo, referente Libera Roma, commentando l’aggressione all’insegnante presso la scuola di Ostia da parte di un esponente del clan Spada. “In questi anni abbiamo imparato che a Ostia non succede mai niente per caso e l’aggressione rappresenta la riaffermazione dell’esercizio del potere criminale del clan Spada nel territorio di Nuova Ostia – precisano -. Il clan Spada in questi anni ha subito una robusta attività repressiva da parte della Dda di Roma e della Polizia Giudiziaria con sequestri e sentenze che hanno riconosciuto la mafiosità del clan indebolendone la struttura criminale. In questo contesto anche un rimprovero ad un ragazzino della famiglia in una scuola viene percepito dal clan come un affronto al prestigio criminale esercitato in quello che considerano il proprio territorio. Un gesto violento per dare un segnale a tutto il territorio che nonostante gli arresti subiti il sodalizio criminale di origine sinti è ancora operativo. Un segnale anche alle altre organizzazioni criminali in un momento di ridefinizione degli assetti criminale di Ostia”.