“Rimettere la fraternità come principio dell’azione sociale nello spazio pubblico”. E’ uno degli obiettivi della Carta dell’umano, al centro della seconda edizione del World Meeting on Human Fraternity, in programma il 10 e l’11 maggio a Roma e in Vaticano con la partecipazione di 30 Premi Nobel per la pace, oltre a scienziati, economisti, sindaci, medici, manager, lavoratori, esponenti dello sport e semplici cittadini provenienti da tutto il mondo, che animeranno 12 Tavoli allestiti in Vaticano e in luoghi significativi della città di Roma. “Vogliamo ribadire, insieme al Papa, il no alla guerra, il sì alla pace, il sì ai negoziati e al principio di fraternità”, ha spiegato padre Francesco Occhetta, segretario generale della Fondazione Fratelli tutti, che organizza l’evento. Rispetto alla Dichiarazione di fraternità siglata dai Premi Nobel nella prima edizione, ha precisato Occhetta, la Carta dell’umano vuole essere “un passo in più, frutto di una grande alleanza sulla fraternità siglata da cattolici e laici, per cercare insieme un’alternativa al mondo che stiamo vivendo oggi, anche come narrazione, perché le parole sono importanti”. Il lavoro dei tavoli, ha reso noto il relatore, “è cominciato già da mesi, ed è un percorso che continuerà fino al Giubileo: un processo culturale silenzioso che parte dalla consapevolezza che il futuro è nelle mani di una memoria da ricostruire, per andare oltre la paura e la nostalgia di scenari che non esistono più. Rendere la fraternità una cultura è l’unica possibilità”.
L’evento – ha reso noto Occhetta illustrando il programma – inizia la mattina di venerdì 10 maggio con il tavolo della Pace che sarà aperto dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. Insieme ai vertici delle maggiori Organizzazioni internazionali, saranno presenti tra gli altri: Graça Machel Mandela, Ibrahim Mayaki, inviato dell’Unione Africana per i sistemi alimentari, e i Premi Nobel per la Pace: Dmitrji Muratov, Jody Williams, Tawakkol Karman, Maria Ressa, Leymah Gbowee, Rigoberta Menchù Tum e Muhammad Yunus. Sabato 11 maggio mattina, i membri dei Tavoli, i keynote speakers e i delegati giunti a Roma incontreranno Papa Francesco. Durante l’udienza privata, che si terrà presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre detterà unasSua riflessione e saluterà i presenti. I Premi Nobel, che consegneranno le prime riflessioni conclusive del tavolo della Pace, si recheranno poi al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Durante il pomeriggio si svolgeranno nei diversi angoli della capitale i Tavoli tematici per approfondire il principio di fraternità nell’ambito dell’ambiente e delle imprese, dello sport e del terzo settore, dell’informazione e del lavoro, della salute e del digitale, dell’educazione, delle amministrazioni locali e della sicurezza alimentare, mentre il tavolo dei bambini accoglierà Papa Francesco presso l’aula nuova del Sinodo nella Città del Vaticano. Ai panels parteciperanno tra gli altri: il sindaco di New York Eric Leroy Adams, l’economista Jeffrey Sachs, il commissario tecnico della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti, il Ceo di Fiat Olivier François, il giovane banchiere Victor Ammer, il chairperson del Comitato globale per la sicurezza alimentare Nosipho Jezile, il Cco di Dentsu Gordon Bowen, il direttore esecutivo del distretto dell’area di innovazione quantica del Quebec Richard St-Pierre, l’influencer Mattia Stanga, il campione di football americano Tom Brady e il segretario del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Mons. Lucio Ruiz. Alle 21.30 si svolgerà l’evento conclusivo presso il portico della Basilica di San Pietro alla presenza del compositore Giovanni Allevi, del cantautore Roberto Vecchioni, di Nek, dell’icona country statunitense Garth Brooks e di altri. Presenta Eleonora Daniele.