“L’aspirazione della Repubblica Italiana appena nata ad aderire all’Onu rifletteva la nostra vocazione al multilateralismo e sono lieto di poter riaffermare oggi, di fronte a Voi, la determinazione dell’Italia a collaborare alla costituzione di un mondo più giusto, sicuro e sostenibile, in cui ogni popolo e ogni persona possano ottenere pieno riconoscimento dei propri diritti”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a New York all’Assemblea generale dell’Onu.
“La sensibilità della Repubblica Italiana a favore della pace, per la promozione della dignità umana e dei valori universali, si esprime nell’azione costante a sostegno dei dialoghi e dei processi di stabilizzazione post-conflitto, per i diritti dei giovani e delle donne – in particolare in quelle situazioni di più grave discriminazione, e non posso fare a meno di citare la condizione delle donne afghane e di quelle iraniane – e nel supporto alla campagna a favore dell’abolizione della pena di morte”, ha proseguito il Capo dello Stato, ricordando che “non meno significativo è il concorso in termini finanziari e di risorse umane ai programmi dell’Onu”. “L’Italia – ha aggiunto – assicura anche la presenza di contingenti civili e di contingenti militari per i programmi di sviluppo e per le operazioni di mantenimento della pace in varie parti del mondo, spesso in scenari complessi e sensibili, a cominciare dalla missione Unifil, al confine fra Libano e Israele. Ciò ha comportato l’assunzione di rischi e, purtroppo, a volte, la perdita di vite umane”. “I militari e i civili italiani vittime in Paesi martoriati da conflitti interni in Medio Oriente e in Africa nella ricerca della pace – a partire dai tredici aviatori, in missione dell’Onu, massacrati nei pressi di Kindu, in Congo, nel 1961 – sono numerosi e desidero qui onorare il loro ricordo”, il tributo di Mattarella.