“Un’offensiva terrestre di Israele su Rafah avrà conseguenze umanitarie catastrofiche. La cosa più grave è che l’ordine di evacuazione di oggi diretto a 100 mila persone arriva dopo i molteplici appelli dei leader mondiali a desistere dall’intervenire in un’area così densamente popolata”. Lo afferma Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, in risposta all’ordine di evacuazione diramato oggi alla popolazione di Rafah. “In queste ore la paura a Rafah è palpabile perché decine di migliaia di persone saranno di nuovo costrette a scappare alla ricerca di un riparo sicuro che non esiste. Da oltre 6 mesi Israele continua deliberatamente e in modo sistematico a prendere di mira i civili e gli operatori umanitari, anche all’interno di quelle che sono state chiaramente contrassegnate come ‘zone sicure’. Ciò priva quindi di qualsiasi credibilità ogni dichiarazione delle autorità israeliane sulla possibilità di evacuare i civili in sicurezza”, spiega Pezzati. “Ogni risposta umanitaria – prosegue – è pressoché impossibile dato che Israele sta bloccando l’ingresso di qualsiasi aiuto attraverso i valichi di Rafah e Kerem Shalom. Senza carburante le famiglie non saranno in grado di muoversi dentro Gaza, per esempio. Altrettanto impossibile è sapere quali zone di Gaza saranno prese di mira dai bombardamenti israeliani. L’area di Al-Mawasi, una cosiddetta ‘zona umanitaria sicura’, che è già stata colpita due volte, e dove è stato indicato alla popolazione di fuggire, non sarà in grado di far fronte a un ulteriore afflusso di sfollati interni”. Pezzati ritiene “inaccettabile che al governo israeliano sia permesso di ignorare impunemente tutti gli allarmi lanciati dalla comunità internazionale sul tragico costo umanitario che avrà l’attacco. Israele sta dimostrando un agghiacciante disprezzo per la vita umana, mentre continua ad ignorare ogni norma di diritto internazionale e la sentenza della Corte internazionale di giustizia che ha evidenziato il rischio che a Gaza si consumi un vero e proprio genocidio”. Oxfam lancia un appello urgente alla comunità internazionale e al governo italiano perché esercitino “ogni pressione diplomatica possibile per fermare l’offensiva terrestre alle porte. Sinora le grandi potenze mondiali hanno di fatto lasciato carta bianca a Israele per commettere crimini di guerra, continuando a fornirgli armamenti. In questo momento devono agire, prima che sia troppo tardi o si verifichino altre atrocità. In particolare i leader europei devono smettere di tergiversare, sospendendo l’accordo di Associazione Ue-Israele e spingendo ancor di più per un cessate il fuoco immediato e permanente”.
Oxfam ha lanciato una raccolta firme per uno stop all’invio di armi a Israele a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza-stop-invio-armamenti/.