Giornata ricordo Olocausto: Schutz (amb. Israele presso Santa Sede), “a 80 anni dalla Shoah l’antisemitismo e l’odio verso gli ebrei sono in aumento”

“Oggi in Israele, per 2 minuti, ha suonato una sirena e tutto il Paese si è fermato in silenzio per ricordare i sei milioni di ebrei vittime dell’Olocausto. Quest’anno #YomHashoa è particolarmente doloroso perché è ancora prepotentemente presente il trauma della strage del 7 ottobre, giorno in cui sono stati brutalmente assassinati più di 1.200 israeliani, il numero più alto di vittime ebree dall’Olocausto. Tra loro Moshe Ridler, un sopravvissuto all’Olocausto di 91 anni. Altri sopravvissuti hanno seppellito i loro figli o nipoti che sono stati trucidati quel giorno”. Lo scrive su X l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, in occasione della “Giornata del ricordo dell’Olocausto” che tiene ogni anno in ricordo degli ebrei che furono uccisi durante l’Olocausto. “La ‘logica’ dietro la barbarie del 7 ottobre è quella di porre fine violentemente all’esistenza dell’unico Stato ebraico – rimarca l’ambasciatore -. Il grido ‘Dal fiume al mare la Palestina sarà libera’, spesso sentito nei campus universitari e in altre proteste in Occidente, riflette la stessa idea. A 80 anni dalla Shoah l’antisemitismo e l’odio verso gli ebrei sono in aumento”. In un altro post, sempre su X, scrive l’ambasciata di Israele in Italia: “Per i bambini che non sono mai cresciuti. Per i figli che hanno visto i propri genitori morire davanti ai loro occhi. Per i nonni che non hanno potuto dire addio ai propri nipoti. Per i 6.000.000 di ebrei trucidati dalla follia nazista. Oggi in Israele ricordiamo ciascuno di loro”.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia