“Anche questo anno le solenni Rogazioni in onore della Beata Vergine del Piratello accadono in un momento importante della nostra vita. Nel latino rogare vuol dire pregare, chiedere aiuto, protezione, liberazione dal male. Ne abbiamo proprio bisogno in questo tempo così drammatico”. Lo ha affermato il vescovo di Imola, mons. Giovanni Mosciatti, nel messaggio per l’inizio delle Rogazioni della Beata Vergine del Piratello. Ieri sera la processione è stata presieduta dal cardinale imolese Mauro Gambetti.
“La storia che abbiamo vissuto – ha rivelato il vescovo – ci conforta nella speranza che il Signore conduce i nostri passi e sempre suscita testimoni di pace a cui guardare. Sabato 20 aprile scorso ne abbiamo avuto conferma all’udienza che Papa Francesco ci ha concesso nell’aula Paolo VI nell’occasione dei 200 anni della morte del nostro vescovo, Papa Pio VII”. “Il Santo Padre – ha proseguito mons. Mosciatti – ci ha indicato i tre valori cardine di cui Papa Chiaramonti è stato testimone, essenziali anche per i nostri cammini personali e comunitari: la comunione, la testimonianza e la misericordia”. Innanzitutto “la comunione”: “Papa Pio VII – ha spiegato il vescovo – ne è stato un convinto sostenitore e difensore in tempi di lotte e divisioni feroci, con ferite sanguinanti sia morali che fisiche. La sua pacata e tenace perseveranza nel difendere l’unità ci aiuta a guardare al nostro tempo, ad essere costruttori di unità nella Chiesa universale, in quella locale, nelle parrocchie e nelle famiglie: a fare comunione, a favorire la riconciliazione, a promuovere la pace, fedeli alla verità nella carità!”. Poi “la testimonianza”: “Papa Chiaramonti – ha rilevato mons. Mosciatti – è stato un annunciatore coraggioso del Vangelo, con la parola e con la vita. Abbiamo bisogno oggi di questa testimonianza reciproca: l’amore per la verità, l’unità, il dialogo, l’attenzione agli ultimi, il perdono, la ricerca tenace della pace. Testimoni tra noi e nelle nostre comunità di mansuetudine e disponibilità al sacrificio”. Infine “la misericordia”: “Pio VII – ha commentato – fu un grande uomo di carità, fino a concedere ospitalità proprio ai familiari di quel Napoleone che pochi anni prima lo aveva fatto incarcerare e chiedendo per lui, ormai sconfitto, un trattamento mite nella prigionia”.
“In questo tempo di preparazione – ha concluso mons. Mosciatti – siamo invitati a una grande ‘sinfonia’ di preghiera, come ci suggerisce papa Francesco. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo. Vogliamo chiedere alla Vergine Maria, nostra patrona, di poter essere testimoni di questa comunione e di questo amore e così accompagnare la nostra Chiesa anche nel cammino di preparazione all’evento di grazia del Giubileo 2025”.