“Un uomo capace di immaginare il futuro ma, nello stesso tempo, di ritornare al presente per dare concretezza a quei sogni e a quei progetti immaginati con una straordinaria capacità di trasformare in azioni le visioni”. È l’ultimo saluto commosso che il direttore generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Paolo Nusiner, ha voluto tributare all’amico Franco Anelli rettore dell’ateneo dei cattolici italiani davanti al feretro del rettore scomparso. Una capacità di visione che, ha scandito Nusiner, “abbiamo potuto sperimentare con lo sviluppo del progetto della Caserma Garibaldi che il rettore Anelli ha ‘visto’ come campus urbano (così lo aveva definito in apertura dell’anno accademico 2023-2024) e come grande luogo di comunità per un ateneo aperto e capace di rendere vivo, con la presenza dei giovani, il cuore stesso della città di Milano”. Senza dimenticare “lo sviluppo della Fondazione Policlinico Gemelli: una delle tante occasioni in cui abbiamo potuto apprezzare le sue capacità professionali di fine e affermato giurista con una visione strategica che ha permesso all’ateneo e al Policlinico di correre su binari paralleli con una meta comune. Inoltre, più recentemente, il Piano strategico 2023-2025 immaginato con un piano operativo definito con 44 progetti e ben 163 azioni programmate”.
Da qui la conclusione del direttore generale: “L’Università Cattolica non è mai stata per lui solo un luogo di lavoro, ma di incontro, di relazioni e attento in particolare agli studenti. Eppure c’è sempre stato un Franco Anelli privato e intimo, un luogo isolato, un perimetro solo per lui e chi lo ha conosciuto lo ha sperimentato bene. Ma proprio come sempre abbiamo rispettato quel suo luogo, in un certo senso inaccessibile, lo facciamo anche davanti alla sua ultima determinazione, consapevoli però che l’esistenza e la personalità di Franco Anelli non possono e non devono essere racchiusi in quell’ultima sera”.