“Chiediamo la grazia di passare dall’enfasi sulla morte alla sapienza che rilegge la vita”, ha detto ancora mons. Delpini durante il momento di preghiera e congedo per il rettore Anelli. “L’enfasi sulla morte assedia l’evento della morte sconcertante del prof. Anelli con la retorica e le esclamazioni, con l’affollarsi delle partecipazioni e l’esibizionismo delle presenze. Chiediamo di passare alla sapienza che interpreta la vita, il bene compiuto, le fatiche sostenute, i punti di vista discutibili, i meriti scientifici. Dall’enfasi sulla morte alla sapienza che rilegge la vita”.
“Chiediamo di passare dall’inquietudine verso il futuro alla assunzione di responsabilità. L’interruzione tragica della presenza del prof. Anelli, per anni protagonista della vita della nostra università, determinante per scelte di persone e strategie, può generare un senso di inquietudine sul futuro. Chiediamo la grazia – ha specificato mons. Delpini – di passare all’assunzione di responsabilità perché ciascuno si metta di impegno per servire il bene della comunità universitaria, ciascuno offra il suo contributo di pensiero e di disponibilità, perché si scriva una storia che erediti tutto il bene e che si avvii su nuovi cammini, per nuovi climi e narrazioni persuasive. Dall’inquietudine verso il futuro all’assunzione di responsabilità”.