“In questo momento di preghiera professiamo la fede e chiediamo di passare dall’enigma al mistero”. Lo ha affermato mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Toniolo, durante la preghiera di suffragio in corso nell’aula magna dell’Università Cattolica a ricordo del rettore Franco Anelli. “L’enigma è l’incomprensibile che sconcerta, il non trovare spiegazioni nonostante il cercare, l’immaginare, lo speculare; l’enigma è lo smarrirsi di un pensiero troppo semplice, banale, intrappolato nel meccanismo di causa-effetto”. Mons. Delpini ha proseguito: “Ci sia data la grazia di passare al mistero, quel modo di comprendere che si lascia illuminare da una sapienza che viene da Dio. Il mistero è quel vedere con gli occhi della fede che il Cristo crocifisso visita anche gli abissi più profondi, entra anche nel buio più impenetrabile, nella solitudine più irraggiungibile, e tende la mano e strappa dalla morte e abbraccia con quell’affetto commovente che si chiama misericordia. Ecco: dallo strazio alla consolazione. Con questa fiducia preghiamo per il professor Anelli consegnato al mistero di Dio”. “Chiediamo la grazia di passare dalla curiosità morbosa alla discrezione del compatire – ha poi sottolineato l’arcivescovo –. La curiosità morbosa continua a ronzare intorno al macabro, mai si sazia di pettegolezzi, di mezze parole. Chiediamo la grazia della discrezione che sa compatire, di quella sobrietà che preferisce il silenzio alle inutili parole di circostanza”.