“Il contrasto alla povertà riconquisti la rilevanza nel dibattito pubblico a partire dalle prossime elezioni europee”. A chiedere questo impegno è Alleanza contro la povertà, secondo cui, fermo restando che la povertà è un fenomeno multidimensionale, “il lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito è il principale strumento per prevenire o uscire da tale condizione; tuttavia, l’accesso al mercato del lavoro può essere precluso ad alcuni. Anche per queste ragioni occorre promuovere un dibattito fuori da ogni forma di stigmatizzazione che colpevolizzi le persone povere di essere responsabili della loro condizione”. Il dibattito deve viceversa “far crescere la consapevolezza e la condivisione per l’attuazione di politiche a contrasto delle cause che contribuiscono a far crescere il numero di persone in condizione di povertà, attivando processi di conoscenza del fenomeno anche in termini cultural”i.
L’impegno chiesto da Alleanza contro la povertà ai candidati alle europee per rafforzare e rendere organiche le politiche a contrasto alla povertà si sostanzia in una serie di punti: “Armonizzare le politiche di contrasto alla povertà dei Paesi membri sulla base del principio di universalità del diritto per coloro che si trovano in tale condizione attraverso misure di supporto minimo al reddito (indicizzate all’inflazione); contrastando dunque eventuali tendenze volte a indebolire il principio dell’universalismo selettivo con misure di welfare categoriali, che mirino a ridurre significativamente il numero di beneficiari, la durata e l’entità del beneficio economico, a introdurre forme di controllo, sanzioni e condizionalità così marcate da ledere la dignità dei beneficiari”. “Definire interventi realmente efficaci di formazione, rafforzamento delle capacità e attivazione volti ad agevolare i percorsi di inclusione e se possibile di inserimento nel mercato del lavoro, che affianchino le misure di sostegno minimo al reddito in modo da accompagnare le persone fuori dalla condizione di povertà”. “Promuovere politiche di welfare che prevedano interventi di prossimità e prendano in carico le persone e le famiglie nella multidimensionalità delle cause che determinano le condizioni di povertà, garantendo un finanziamento ed uno sviluppo uniforme e adeguato allo scopo dei servizi sociali per l’inclusione sul territorio”. “Promuovere una decisa azione di contrasto al lavoro povero, riducendo il numero dei working poor; anche attraverso la misura di contrasto alla povertà, che per le persone che possono essere attivate al lavoro, può risultare come in-work benefit, permettendo loro di cumulare parzialmente il reddito da lavoro con la misura stessa”. “Promuovere con iniziative pubbliche, documenti, risoluzioni che possano contribuire fattivamente alla riduzione delle percentuali dei senza dimora nell’Unione europea sulla base dei principi e degli obiettivi stabiliti nelle Risoluzioni del Parlamento europeo e nella Piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora, garantendo loro alloggi, servizi adeguati, assistenza sociosanitaria al fine di promuovere inclusione sociale”.
“L’Europa, attraverso il Parlamento che si formerà nelle prossime settimane, sia ‘pungolo’ e luogo di confronto e di lavoro condiviso per tutti i Paesi membri, nell’elaborazione e la messa in campo di strategie di contrasto alla povertà che garantiscano la dignità di tutti i cittadini europei”.