Si è costituita oggi a Faenza la Comunità energetica rinnovabile (Cer) “Ecologia integrale” promossa dalla diocesi di Faenza-Modigliana e che ha tra i fondatori oltre alla diocesi stessa, la Fondazione Marri S. Umiltà, il Seminario vescovile, la Società immobiliare faentina e 9 parrocchie del territorio. Un percorso portato a compimento dalla Commissione diocesana appositamente costituita nel 2022 con la collaborazione e il supporto di Confcooperative Romagna. La Comunità energetica, che si è costituita in forma cooperativa, interessa il territorio in cui opera la diocesi di Faenza Modigliana in regione Emilia-Romagna. “Questa nuova cooperativa – sottolinea il vescovo, mons. Mario Toso – è una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà. Inoltre è energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili. Vogliamo custodire il Creato – la Casa comune per le generazioni che ci seguono. Infine è per l’ecologia integrale: ogni famiglia e ogni comunità – spiega il presule – deve avere l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia. Viviamo così il principio della solidarietà”. La 50ª Settimana sociale dei cattolici italiani, che si svolgerà a Trieste – conclude mons. Toso – tratterà della partecipazione alla democrazia. Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità energetica ‘Ecologia integrale’ potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale”. Il progetto tecnico prevede inizialmente la costruzione di diversi impianti fotovoltaici che sottostanno a tre cabine primarie: Faenza, Brisighella e Solarolo. Gli impianti fotovoltaici verranno costruiti prevalentemente sui tetti degli edifici diocesani. La Comunità energetica sarà aperta fin da subito a tutti i cittadini, le imprese e gli imprenditori.