Scuola: Kaladich (Fidae), “anno difficile per le paritarie, servono più risorse per alunni con disabilità e stabilità nell’erogazione dei fondi”

“La scuola italiana sta vivendo un momento particolarmente difficile, a causa dell’inverno demografico che ormai è una costante per il nostro Paese. A questo problema si aggiunge, per le scuole paritarie, quello della riduzione dei fondi e della lentezza con cui questi vengono erogati, si può e si deve fare di più”. Così Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae, in una nota a commento dell’anno scolastico che si sta per chiudere. “Abbiamo plaudito sicuramente ai 50 milioni che il governo ha stanziato per le scuole dell’infanzia ma dobbiamo però registrare un taglio di circa 12 milioni di euro  sulla cifra totale destinata agli istituti paritari, taglio che abbiamo scoperto da poco e che quindi non è stato inserito nei bilanci di previsione di tante realtà scolastiche che, ahimè, nel prossimo anno scolastico rischiano di non aprire – afferma -. Erano anni che non ci trovavamo di fronte ad una situazione simile, a cui si aggiunge la lentezza nell’erogazione di fondi da parte di alcuni uffici scolastici regionali  Non è una grande conquista del nostro Stato quella di perdere delle strutture storiche che da secoli sono baluardo significativo per il territorio e non è segno di civiltà privare i cittadini della libertà di poter scegliere l’indirizzo educativo da dare ai propri figli”. La Fidae è delusa anche riguardo alle politiche in favore degli alunni con disabilità: “come forse è noto, le scuole paritarie, in questi ultimi anni, stanno attraendo sempre più famiglie di alunni con gravi disabilità, per questo abbiamo stanziato delle risorse che però ora, con questi numeri, non bastano più perché se gli alunni con disabilità aumentano non si può dire altrettanto dei fondi a loro dedicati (e promessi dal governo). Siamo fanalino di coda in Europa, solo la Grecia è peggio di noi”. “Alunni, famiglie, docenti e tutto il personale delle scuole paritarie sono cittadini italiani come gli alunni, le famiglie i docenti e tutto il personale delle scuole statali, è giunto il momento di sanare questa diseguaglianza”, conclude.
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