Povertà: Tesauro (Save the Children), “a causa di una grave ingiustizia generazionale, in Italia sono proprio i giovani i più colpiti”

“A causa di una grave ingiustizia generazionale, in Italia sono proprio i giovani i più colpiti dalla povertà. Ascoltando la voce dei ragazzi e delle ragazze, abbiamo rilevato che questa condizione incide non solo sul loro presente, ma chiude le loro aspettative per il futuro”. Lo ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children, in occasione della presentazione a Roma della ricerca “Domani (Im)possibili” di Save the Children, nel corso dell’apertura di “Impossibile 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”. “È inaccettabile vedere adolescenti in condizioni di grave deprivazione economica, già consapevoli di fronte agli ostacoli da superare per trasformare le loro aspirazioni in un concreto progetto di vita – ha aggiunto -. Ragazze e ragazzi che pensano di dover lasciare la scuola per andare a lavorare, temono di non potersi permettere l’università e di non ottenere domani un lavoro dignitoso. È un allarme che non deve rimanere inascoltato”. Per Tesauro, “per affrontare queste gravi disuguaglianze è indispensabile un intervento strategico di contrasto alla povertà minorile, che comprenda un sostegno adeguato alle famiglie e il potenziamento strutturale dell’offerta educativa, scolastica ed extrascolastica. Il tema del futuro dei più giovani va messo al centro delle scelte economiche del Paese. Con la consapevolezza che è l’investimento più importante per lo sviluppo. Siamo alla vigilia delle elezioni europee e ai candidati chiediamo che la lotta contro la povertà delle bambine, dei bambini e delle loro famiglie sia una priorità della politica, anche attraverso il sostegno alla misura europea della Child Guarantee, con un finanziamento adeguato e l’impegno per la sua attuazione”.
In base alle evidenze della ricerca di Save the Children, indipendentemente dalle condizioni economiche, le più scoraggiate sono le ragazze: a prescindere dal contesto in cui crescono, “le ragazze hanno aspettative più alte dei coetanei sugli studi, ma bassissime sul futuro nel mondo del lavoro. Nonostante il 69,4% pensi che frequenterà sicuramente l’università (contro il 40,7% dei maschi), ben il 46,1% delle ragazze ha paura di non trovare un lavoro dignitoso (rispetto al 30,5% dei ragazzi) e una su tre (29,4%) afferma che non riuscirà a fare ciò che desidera, a fronte del 24,3% dei ragazzi”.
Guardando al proprio futuro, nonostante quasi la metà degli adolescenti intervistati provi sentimenti positivi, “più del 40% ne vive di negativi come ansia (24,8%), sfiducia (5,8%) o paura (12,1%) e il 10,5% non pensa al futuro. La maggior parte è ben cosciente del peso delle disuguaglianze: quasi due terzi (64,6%) pensano che oggi in Italia una ragazza o un ragazzo che vive in famiglie con difficoltà economiche dovrà affrontare molti più ostacoli rispetto ai coetanei più abbienti, dimostrando grande consapevolezza su un ascensore sociale ormai bloccato”.

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