Povertà: Milano (Save the Children), “garantire a bambini e adolescenti reali opportunità di crescita, superando disuguaglianze per condizione di origine”

“Le sfide principali che i giovani vedono all’orizzonte sono le crisi climatiche (43,2%), l’intelligenza artificiale (37,1%), le discriminazioni e la violenza (34,8%). Prevale la sfiducia nelle capacità delle istituzioni di mettere in campo politiche per ridurre le disuguaglianze (59,7%). Per aiutare i giovani a uscire dalla condizione di deprivazione, gli adolescenti chiedono alle istituzioni pubbliche di intervenire in primo luogo con il sostegno economico per le famiglie in povertà (50,9%) e, al secondo posto, con l’introduzione di un sostegno psicologico gratuito per tutte le ragazze e i ragazzi (49,4%), confermando come il diritto al benessere psicologico sia diventato per la prima volta, grazie a loro, una vera priorità”. È quanto emerge dalla ricerca “Domani (Im)possibili” di Save the Children, presentata oggi a Roma nel corso dell’apertura di “Impossibile 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’organizzazione a cui è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica.
“È urgente intervenire per garantire alle bambine, ai bambini e agli adolescenti reali opportunità di crescita, superando le disuguaglianze legate alla condizione di origine – dichiara Raffaela Milano, direttrice Ricerche e Formazione di Save the Children -. Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a partire dall’accesso alla mensa scolastica, il tempo pieno alle scuole primarie, la gratuità dei libri scolastici e il diritto allo studio universitario. Questo intervento è prioritario, rispetto ad ogni progetto di Autonomia Differenziata che altrimenti rischierebbe di aggravare i divari già presenti. Proponiamo inoltre un Fondo nazionale per il sostegno alle aspirazioni di bambine, bambini e adolescenti in condizioni di fragilità economica con la fornitura, da parte dei Comuni, di “doti educative” per allargare i loro orizzonti nel campo della cultura, della musica, dello sport. Un impegno particolare va poi dedicato alle bambine e alle ragazze, le più disilluse circa le reali opportunità di futuro, con un piano di intervento per il superamento degli stereotipi, l’avvicinamento delle bambine alle materie Stem e un sostegno concreto allo sviluppo professionale delle giovani donne nel mercato del lavoro, dal quale oggi le adolescenti si sentono escluse”.
“Domani (Im)possibili” contiene anche una ricerca curata dall’Ufficio studi di Caritas Italiana insieme a Save the Children, sui nuclei familiari con bambini tra 0 e 3 anni in condizione di povertà assistiti dalla rete Caritas (su un campione di 1.612 genitori in 115 diocesi). Dall’indagine “emergono evidenti le difficoltà materiali che affrontano ogni giorno, come acquistare pannolini (per il 58,5% degli assistiti), abiti per bambini (52,3%) o latte in polvere (40,8%), ma anche le privazioni dovute alla difficoltà di conciliazione, che colpiscono in particolare le donne (il 69,5% delle donne rinuncia ad opportunità formative o di lavoro perché non sa a chi lasciare i bambini, contro il 53,3% degli uomini)”.

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