In Italia sono tanti i nuclei con minori in stato di povertà; di fatto risultano i più svantaggiati. Paradossalmente sono proprio i bambini nella fascia 0-3 a registrare l’incidenza più alta di povertà assoluta pari al 14,7% (a fronte del 9,7% della popolazione complessiva). Praticamente oggi più di un bambino su sette, nell’età 0-3 anni, vive al di sotto di uno standard minimo considerato dignitoso. Coinvolti sono ovviamente anche i genitori. Nascere e crescere in una famiglia povera può essere il preludio di un futuro e di una vita connotata da situazioni di deprivazione e povertà. E’ quanto emerge da una indagine nazionale condotta da Caritas italiana, in collaborazione con Save the children, su un campione rappresentativo di famiglie assistite dalla rete Caritas, in condizione di conclamata difficoltà socioeconomica, che hanno al loro interno bambini nella fascia 0-3 anni. L’indagine si è sviluppata lungo due percorsi di ricerca, uno di taglio quantitativo e uno di taglio qualitativo e ha coinvolto attivamente le Caritas di 115 diocesi. “La collaborazione con Save the Children – spiega don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana – è un’occasione propizia per mettere in comune ognuno la sua esperienza nell’ottica della promozione dei diritti dei bambini e del bene delle famiglie. È importante conoscere la realtà in modo appropriato, in modo da poter sviluppare, assieme alle istituzioni e alle comunità di riferimento, azioni volte a sostenere e incoraggiare i genitori di figli piccoli soprattutto, ma non solo, nei primi anni dei bambini, che sono determinanti per la loro vita futura”. Lo studio si inserisce all’interno di una ricerca più ampia “Domani (Im)possibili. Indagine nazionale su povertà minorile e aspirazioni” curata da Save the children, presentata oggi nel corso dell’apertura di “Impossibile 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”. I risultati della ricerca complessiva, presentati da Christian Morabito, senior researcher di Save the Children, e da Walter Nanni, sociologo del servizio Studi di Caritas Italiana, sono stati discussi in un panel all’interno della prima giornata di Impossibile 2024, con il contributo e la moderazione della vicedirettrice della Stampa, Annalisa Cuzzocrea, a cui hanno partecipato tra gli altri: don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana; Tito Boeri, economista; Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis; Elena Goitini, amministratore delegato di Bnl e responsabile del Gruppo Bmp Paribas in Italia; Matteo Lepore, sindaco di Bologna; Raffaela Milano, direttrice ricerche di Save the Children; Mery Pagliarini, presidentessa dell’associazione Get up; Roberto Ricci, presidente Invalsi.