Diversi casi di morte violenta di detenuti nelle carceri ecuadoriane sono stati denunciati ieri, in una nota, dall’Ufficio del Difensore del popolo dell’Ecuador. L’organismo fa cenno a “indizi di presunte torture”, nonché a un caso di un decesso che sarebbe avvenuto per denutrizione.
Il rapporto, elaborato su ordine della magistratura, in seguito all’ondata di violenza di inizio anno (partita proprio dalle carceri) e al conseguente stato di “conflitto armato interno”, proclamato dal presidente, Daniel Noboa, prende in esame 24 decessi di detenuti in varie carceri del Paese, tra il 9 febbraio e il 7 marzo 2024, avvenuti “per morte naturale e in altri casi per morte violenta, con indizi di presunta tortura”.
“Dalle informazioni raccolte dai parenti, dalle persone private della libertà, dai media e dalla società civile, l’Ufficio ha individuato un aumento del numero di morti nei centri di detenzione, che sono sotto la custodia delle Forze armate”, si legge nella dichiarazione. Particolarmente grave quanto denunciato dalla piattaforma Sos Cárceles Ecuador, che ha parlato della morte di un detenuto nel carcere di Latacunga, nella provincia di Cotopaxi, a causa di una presunta malnutrizione. La notizia non è stata né confermata né smentita dall’Agenzia penitenziaria statale.