Nel corso di una cerimonia svoltasi il 29 aprile scorso all’Ambasciata di Polonia presso la Santa Sede, a Roma, è stato conferito il riconoscimento post mortem della Croce di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica di Polonia al forlivese don Francesco Ricci. Erano presenti il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, e una delegazione di forlivesi, di personalità nazionali e internazionali, ambasciatori, amici e parenti del sacerdote. A conferire l’onorificenza è stato l’ambasciatore polacco presso la Santa Sede, Adam Kwiatkowski, a seguito dell’ordinanza del Presidente della Repubblica polacca, Andrzej Duda, che lo scorso novembre aveva insignito il sacerdote missionario “in riconoscimento dei suoi meriti eccezionali nel promuovere la cultura polacca e per la sua attività a favore della trasformazione democratica in Polonia”. Erano presenti, fra gli altri, Marco Ferrini, presidente del Centro Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero sociale della Chiesa, che ha promosso l’iter, il prof. Rocco Buttiglione, gli ambasciatori Guzman Carriquiry e Augusto Massari, Ludmila Grygiel con il figlio Jakub (moglie e figlio dello scomparso prof. Stanislav Grygiel) e altre personalità che nel corso del tempo avevano intrecciato rapporti di amicizia e collaborazione con il missionario forlivese. A ricevere la medaglia-ricordo è stato Angelo Ghigi, parente del sacerdote, che l’ha poi consegnata a mons. Corazza per la diocesi di Forlì-Bertinoro come segno di appartenenza di don Ricci alla sua Chiesa. La delegazione forlivese era composta anche dal giornalista Alessandro Rondoni, già direttore responsabile per vent’anni del settimanale “il Momento” e ora direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali Arcidiocesi di Bologna/Ceer e de La Nuova Agape – Cseo (Centro Studi Europa Orientale), Franco Palmieri e Tarcisia Cattaneo, del Centro Culturale Don Francesco Ricci, don Domenico Ghetti, cappellano dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni, e Daniele Boattini che fu tra i soci dell’Associazione intitolata al sacerdote. “È un riconoscimento alla vasta opera di don Ricci – ha detto mons. Corazza – un sacerdote che si è speso per tutti in varie parti del mondo, per la comunità ecclesiale e anche a Forlì, sua Chiesa di appartenenza, cui ha donato un respiro locale e internazionale, senza chiusure. Don Francesco è un patrimonio che appartiene a tutti, la sua testimonianza di fede, cultura e solidarietà ha aiutato persone e popoli, la Chiesa in Polonia e in altre parti del mondo. Con le sue opere editoriali e culturali ha permesso una conoscenza delle situazioni che si stavano vivendo in quei regimi e ha aiutato tutti ad andare con uno sguardo aperto nel mondo”. Il sacerdote, infatti, proprio in Polonia si recò più volte stringendo legami culturali e di amicizia. Aiutò chi soffriva per le limitazioni del regime, in particolare la “Chiesa del silenzio”, e conobbe importanti personaggi fra cui l’allora giovane vescovo di Cracovia, Karol Wojtyła, poi divenuto Papa Giovanni Paolo II, il card. Stefan Wyszyński, filosofi, poeti e uomini di cultura, fra cui Stanislaw Grygiel. Quei viaggi nell’Europa dell’Est erano anche l’occasione per raccogliere i testi del “samizdat”, saggi, articoli e opere letterarie di importanti personalità, colpiti da censura. Quegli scritti, che attraverso don Ricci e i suoi collaboratori giungevano clandestinamente in Italia, venivano poi pubblicati e fatti conoscere grazie all’attività editoriale del sacerdote che nel 1966 a Forlì aveva fondato Cseo, Centro Studi Europa Orientale, con la casa editrice che pubblicò centinaia di numeri della rivista Cseo insieme ad altri libri e pubblicazioni suddivisi in varie collane, articoli per giornali e periodici. Fra questi, anche i testi di Wojtyła, che don Ricci contribuì a far conoscere quando ancora non era Papa, e le omelie di padre Jerzy Popiełuszko, citato anche dall’ambasciatore nella menzione ufficiale di consegna. Al termine della cerimonia Franco Palmieri ha consegnato all’ambasciatore polacco la copia del libro, appena editato a cura del Centro Culturale Don Francesco Ricci, “Nelle pianure sconfinate della storia” (edizioni San Paolo, pagg. 249), che raccoglie alcune omelie di don Ricci dal ‘73 all’‘88, con l’introduzione di mons. Erio Castellucci e la postfazione di mons. Corazza. L’ambasciatore Kwiatkowski, ricordando don Ricci al momento della consegna, ha sottolineato “i meriti di questo instancabile pastore della Chiesa italiana a favore del ripristino di una Polonia libera e indipendente» e ha auspicato che «questa alta onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica di Polonia contribuisca a una più profonda conoscenza e apprezzamento, anche in Polonia, dell’opera di don Francesco Ricci”.