Domani, sabato, 4 maggio, la piattaforma colombiana “Uniti per la vita” terrà la 18ª Marcia nazionale per la vita in Colombia, che mira a esprimere la propria contrarietà all’aborto, a chiedere una reale protezione per le donne e mostrare alle autorità, in particolare alla Corte Costituzionale, “che le sue sentenze sono contrarie alla ragione e ai sentimenti della nazione, del popolo (costituente primario) e della Costituzione stessa”. Nella capitale, Bogotá, la marcia inizierà alle 10 (ora locale) nel Parco Nazionale, per arrivare nella centralissima plaza de Bolívar. Quest’anno, secondo José de Jesús Magaña Martínez, direttore del movimento pro-vita, la marcia è stata estesa a 144 città, tra cui Cali, Medellín, Barranquilla, Cartagena, Bucaramanga, Pereira e Manizales. In un comunicato, gli organizzatori aggiungono che questa giornata ha anche lo scopo di “mostrare al Paese e al mondo che la Colombia è un popolo che ama, difende e rispetta la vita dal concepimento alla morte naturale”. Un altro aspetto, che rafforza l’appello alla marcia, è stato quello riferito alla sentenza per l’eutanasia: la C-233, che estende la cosiddetta “morte dignitosa” a pazienti non terminali e a bambini e adolescenti senza dover avere il consenso dei genitori.