Porto Rico: vescovi su prossime elezioni, “proposte guardino al vero bene del popolo”. Attenzione a politiche sociali e corruzioni, risolvere questione status giuridico

(Foto Cep - El visitante)

La protezione dei bambini, delle donne e della famiglia; la situazione della violenza e della droga; l’attenzione alla salute, alle povertà, all’ambiente; la corruzione; lo status politico da definire con chiarezza, una volta per tutte. Sono le preoccupazioni espresse, in un lungo messaggio, dalla Conferenza episcopale di Porto Rico, che si esprime in vista delle elezioni che rinnoveranno il Governo dell’isola, territorio incorporato agli Stati Uniti, senza essere considerato uno Stato della Confederazione. I vescovi ricordano che ci sono da affrontare i “complessi problemi di una società affogata nel consumismo e nella dipendenza coloniale”, aggiungendo che per decidere correttamente “dobbiamo esercitare il discernimento, contemplando in profondità la realtà e la storia”.
I vescovi avvertono i cittadini di guardarsi da atteggiamenti di mero fanatismo o da slogan pubblicitari: “Con questo modo di decidere e di scegliere, nessuno ‘vince’ davvero le elezioni; e in realtà finiamo tutti per perdere la ricchezza della diversità che può fornire una maggiore gamma di alternative nella soluzione dei nostri problemi collettivi”.
Piuttosto, gli elettori sono chiamati a conoscere le proposte offerte dai candidati, che dovrebbero avere come obiettivo primario “il vero bene del popolo e non le posizioni di comando, tanto meno i vantaggi economici che possono derivare dal raggiungimento di una posizione di governo”.
La Chiesa, da parte sua, non prende una posizione esplicita rispetto alle forze in campo. Tuttavia, aggiungono i vescovi, “i laici mantengono il loro legittimo diritto civile e canonico di fare le loro proposte politiche, tenendo sempre presente il primato della difesa della dignità della persona umana e del bene comune come principio fondante della vita politica”.
Pertanto, avvertono le comunità e il popolo in generale che nessun ecclesiastico è autorizzato a fare propaganda – o a proporre di votare a favore – di un candidato o di un gruppo partitico, né, assicurano, è autorizzato ad assumere incarichi presso gli eletti.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori