“A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, il tema della lotta alla corruzione nelle istituzioni dell’Unione europea è assente”. Lo denuncia Transparency International Italia, che propone un impegno anticorruzione concreto che le candidate e i candidati e i loro gruppi dovrebbero perseguire, con il sostegno dei partiti con i quali si presentano.
Innanzitutto, “trasparenza nei comportamenti”, con l'”impegno a non accettare alcun vantaggio da parte di lobbisti, aziende o Paesi per favorirne gli interessi privati a discapito dell’interesse pubblico generale, consentendo un accesso ai nominativi delle persone incontrate in occasione del loro mandato e le ragioni del relativo incontro”. Necessaria la “lotta ai favoritismi”, con l'”impegno a non assumere o dare incarichi a familiari, amici o persone con le quali si è in rapporti di familiarità/intimità e a scegliere staff e collaboratori esclusivamente in base alle capacità e competenze richieste per il relativo incarico”. Serve una “moratoria post mandato”, con l'”impegno a non assumere, una volta cessato il mandato, incarichi da aziende o organizzazioni che si occupano di temi connessi a quelli seguiti come parlamentare attraverso la partecipazione a commissioni, comitati, gruppi di lavoro”. Ancora, un “finanziamento etico”, ossia l'”impegno a gestire in maniera etica e trasparente i finanziamenti ricevuti per scongiurare potenziali conflitti di interesse, anche predisponendo un rendiconto dettagliato e tempestivo di ogni donazione e spesa elettorale sostenuta”, e la “segnalazione illeciti”, cioè l'”impegno ad applicare adeguati presidi contro il rischio di corruzione, e a segnalare i comportamenti corruttivi od opachi all’interno delle istituzioni, fossero anche indotti da funzionari, membri della Commissione, del Parlamento, magistrati, lobbisti, associazioni o ong”. Infine, la “cultura dell’integrità”, con l'”impegno ad essere il miglior esempio di integrità e creare, sostenere e promuovere ogni azione e sensibilizzazione sul suo valore tra i governi, le istituzioni, le imprese, gli enti e, in particolare, tra le giovani generazioni e nelle scuole”
“Le istituzioni e la società civile possono condividere i temi ed i rimedi più efficaci a contrastare la cultura della corruzione – ha dichiarato Michele Calleri, presidente di Transparency International Italia -. Per questo abbiamo proposto un impegno anticorruzione concreto su alcune condizioni che dovrebbero essere irrinunciabili per i futuri eletti in Italia al Parlamento europeo, contando sulla responsabilità dei candidati ma anche sull’adesione dei partiti che rappresentano”.