Ieri, martedì 28 maggio, il Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale ha riconsegnato alla chiesa di San Domenico in Aversa alcune importanti opere d’arte, in passato sottratte illecitamente dal sacro luogo di culto aversano. La restituzione, si legge in una nota diffusa oggi dalla diocesi di Aversa, è avvenuta alla presenza di mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; di Giuseppe Castaldo, prefetto di Caserta; del maggiore Massimiliano Croce, comandante del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Napoli.
“Si tratta indubbiamente di un notevole risultato di collaborazione tra le istituzioni civili ed ecclesiastiche, ovvero tra l’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, l’Arma dei Carabinieri, l’Arciconfraternita del SS. Rosario allocata nella stessa chiesa di S. Domenico, la Soprintendenza del Ministero della Cultura e le autorità giudiziarie”, commenta mons. Ernesto Rascato.
Nello specifico, ad essere stati restituiti sono due sculture marmoree del XVII secolo (rappresentati due Putti collocati originariamente ai lati del tabernacolo del maestoso altare del presbiterio del Tempio domenicano) e due dipinti del XVIII secolo di Francesco De Mura, rappresentanti la Crocifissione con la Beata Vergine e Santi, e San Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori. Si tratta di espressioni d’arte religiosa di ottima fattura che, come detto, provenivano proprio dalla chiesa di S. Domenico, altamente significativa del patrimonio storico artistico non solo locale, ma nazionale.
Chiusa per un quarantennio per inagibilità a seguito del terribile terremoto del 23 novembre 1980, la chiesa di San Domenico è stata riaperta al culto il 18 ottobre 2019. Proprio durante il lungo periodo di chiusura forzata, la chiesa è stata vittima di continui furti; negli ultimi anni, grazie alla spinta dell’Ufficio diocesano per i beni culturali di Aversa, all’interessamento di vari enti e allo strenuo operato del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, è stato possibile recuperare e ricollocare in situ numerose opere d’arte trafugate in passato.
I lavori di restauro sono stati realizzati con interventi e finanziamenti di Ministero Lavori pubblici, Provveditorato alle Opere pubbliche, Ministero Beni culturali, Soprintendenza ai Beni culturali di Caserta e Benevento. L’intervento di messa in sicurezza, con il restauro artistico dell’interno, è stato realizzato grazie alla Arciconfraternita del Santissimo Rosario e all’Associazione di volontariato “I Normann”, fortemente impegnati nella riapertura al culto attraverso il reperimento di fondi da diversi sponsor.
Attualmente sono in corso altri lavori di restauro con il contributo del Fondo Edifici di culto del Ministero dell’Interno, ente proprietario della chiesa.