Per quanto riguarda la prossima tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento Ue, i vescovi austriaci si dimostrano europeisti convinti: le diverse sfide che il mondo e con esso l’Europa si trovano ad affrontare valgono – anche sulla base del valore cristiano fondazione e il contributo dei cristiani – da risolvere nella solidarietà, come affermano i vescovi in un comunicato sulle elezioni europee. Nella dichiarazione, approvata durante l’assemblea generale primaverile di St. Georgen am Längensee a marzo, i vescovi lanciano un appello a tutti i cittadini dell’Ue affinché esercitino il loro diritto di voto nelle prossime elezioni, che si terranno in Austria il 9 giugno, “per contribuire a plasmare l’Europa in modo costruttivo e rafforzare la democrazia”. Nel testo sulle elezioni europee, i vescovi ricordano le origini dell’Unione europea come progetto di pace e i “visionari profondamente cristiani” che hanno dato impulso alla sua fondazione. Finora l’Ue è stata all’altezza del suo “scopo primario” di creare una pace sostenibile attraverso la riconciliazione tra nazioni un tempo nemiche. Allo stesso tempo, “la terribile guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina” mostra chiaramente “quanto sia importante e allo stesso tempo in pericolo” la pace. I vescovi esprimono preoccupazione per la fede cristiana come fondamento di valori, “che rischia sempre più di essere dimenticata”. L’Unione Europea si fonda sul pieno rispetto della dignità di ogni essere umano. “Laddove l’Europa perde queste basi, le persone alla fine sono sempre in pericolo”, avvertono i vescovi. Nella loro dichiarazione, i vescovi menzionano cinque aree problematiche acute che richiedono coesione al di là degli interessi nazionali: rispetto per la vita umana, migrazione, Ucraina ed espansione esterna, crisi climatica e ambientale, nonché intelligenza artificiale e digitalizzazione. Criticano i numerosi appelli del Parlamento europeo e di alcuni governi a includere l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali, insistono sul rispetto del diritto fondamentale di asilo e sostengono anche “una solidarietà incondizionata e continua con il Paese ” in vista dello status dell’Ucraina come paese candidato all’Ue, ciò anche nonostante un costo elevato per l’Europa Unita.