“Sarebbe impossibile indicare degli elementi che sono tipicamente e esclusivamente italiani perché questi delitti non conoscono frontiere o limiti geografiche. Sono crimini internazionali e le nostre statistiche indicano che il fenomeno è come un’onda che tocca una costa dopo l’altra”. A dirlo è mons. John Joseph Kennedy, segretario della sezione disciplinare del Dicastero per la dottrina della fede, a proposito del fenomeno degli abusi sui minori, durante il convegno, in corso oggi, a Roma, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. La sezione disciplinare si occupa della materia descritta nelle Normae de delictis Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis, fra i quali i delitti sui minori. “I nostri casi – aggiunge, a proposito dell’attività svolta – appartengono alla condizione e alla fragilità umana. Per me ogni caso è urgente e la nostra sfida è di iniziare bene ogni caso e di concluderlo in breve tempo. Ho provato in questi anni a capire che cosa spinge una persona a compiere questi delitti e non sono ancora arrivato ad una risposta adeguata. Il nostro lavoro è di aiutare il Santo Padre nella sua missione universale e di essere uno strumento nelle sue mani. Proviamo ogni giorno di offrire soluzioni e di formare il personale in base all’esperienza che abbiamo raccolto in seguito alle Norme Sacramentorum sanctitatis tutela del 30 aprile 2001”. Mons. Kennedy evidenzia inoltre come l’esame di ogni caso sia affrontato da un lavoro collegiale, un lavoro di squadra, “tutti gli occhi cadono su ogni lettera”. “La documentazione – spiega – arriva al Dicastero generalmente tramite la Nunziatura apostolica a cui si rivolgono gli ordinari; per i casi dei chierici religiosi è invece la Procura generale dell’Ordine a curarne la trasmissione”.