Giubileo 2025: card. De Donatis (Penitenzieria apostolica), “distaccarsi dagli innumerevoli stimoli che la società ci propone soprattutto attraverso i social”

“Spesso ci lamentiamo di non aver mai tempo per pregare o per ritagliarci dello spazio per stare da soli con il Signore. Ma se proviamo a riflettere quanti minuti sprechiamo durante le nostre giornate, ci rendiamo conto di come avremmo potuto amministrare diversamente il nostro tempo e di quanti momenti avremmo potuto dedicare a Dio e al prossimo!”. Così il card. Angelo De Donatis, penitenziere maggiore, in un’intervista al Sir nella quale affronta anche il tema dell’astinenza di almeno un giorno da futili distrazioni “reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network”: “Distaccarsi per un certo tempo dalle nostre tante occupazioni, talvolta superflue, e dagli innumerevoli stimoli che la società odierna ci propone, soprattutto attraverso i dispositivi digitali e i social network a cui difficilmente rinunciamo, significa fermarsi a riscoprire quell’’unum necessarium’ indicato da Gesù”. Per il card. De Donatis, “si tratta di un esercizio assai utile, una pratica di penitenza che, tuttavia, non deve essere intesa come fine a sé stessa: essa vuole permetterci di fissare lo sguardo su Gesù Cristo lasciando da parte tutto il resto. Il fine di una auspicata riscoperta del silenzio e dell’interiorità, infatti, non è un ripiegamento sterile su di sé, ma la predisposizione all’incontro con Colui che ci viene ad abitare”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia