Sport e disabilità: Osp. Bambino Gesù, a Palidoro una giornata dedicata a bambini e ragazzi con malformazioni degli arti superiori

Foto Osp. Bambino Gesù/SIR

Tante le famiglie che hanno partecipato con entusiasmo all’appuntamento dedicato allo sport adattato per bambini e ragazzi con malformazioni degli arti superiori. Si è svolto la mattina di venerdì 24 maggio, presso la sede di Palidoro dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, l’Open Day in cui i pazienti colpiti da malformazioni o agenesia (vale a dire l’assenza completa) degli arti superiori hanno potuto provare diversi sport adattati, dal basket integrato alla scherma passando per il tennis da tavolo. Lo riferisce oggi una nota dell’ospedale. All’evento hanno partecipato il Comitato italiano paralimpico, il Centro sportivo italiano di Roma, oltre alle associazioni delle famiglie Raggiungere ed Energy Family, che offrono sostegno alle famiglie di bambini nati con agenesia o malformazioni agli arti o che li hanno persi a seguito di un trauma.

Foto Osp. Bambino Gesù/SIR

Obiettivo, coinvolgere le famiglie e promuovere il ruolo dello sport adattato nel percorso terapeutico e riabilitativo dei pazienti. Presso la sede di Palidoro del Bambino Gesù è attiva l’unità operativa complessa Day hospital neuroriabilitazione e attività sportiva adattata che si occupa, tra le varie attività, anche della definizione dell’Attività fisica adattata (Apa) personalizzata per bambini e ragazzi con disabilità intellettiva, motoria e sensoriale. Nel 2023 sono stati seguiti in tutto 1517 pazienti con un’età media di 7,6 anni. Di questi, il 58,2% erano maschi e il restante 41,8%femmine. Il 48,6% dei pazienti provenivano dal Lazio mentre il restante 51,4% da fuori Regione.
Già a ottobre dello scorso anno nella sede di Palidoro del Bambino Gesù era stata inaugurata “L’isola di Carlo”, un campo per il basket adattato donato dalla famiglia Benedizione e intitolata alla memoria del figlio. I bambini e i ragazzi seguiti dall’unità operativa DH neuroriabilitazione e attività sportiva adattata vengono sottoposti a una valutazione clinico-riabilitativa da parte di un team interdisciplinare, composto da medici dello sport, fisiatri, fisioterapisti, personale laureato in scienze motorie, esperti in attività fisica adattata per essere poi avviati all’attività sportiva migliore in base alla loro condizione.

Foto Osp. Bambino Gesù/SIR

“La linea di confine tra riabilitazione e sport adattato è infatti sempre più sottile – spiega Gessica Della Bella, responsabile dell’Unità operativa DH neuroriabilitazione e attività sportiva adattata – Il nostro obiettivo è quello di integrare lo sport nel progetto riabilitativo, perché abbiamo avuto modo di verificare che lo sport adattato facilita il recupero o l’acquisizione di una o più funzioni attraverso il gioco e il divertimento”.
L’Open Day si è aperto con l’intervento della dottoressa Della Bella, seguito da quelli di Marco Iannuzzi, presidente Cip Lazio, e di Alessandro Pellas, vicepresidente territoriale Csi di Roma. Due ospiti di eccezione hanno poi raccontato ai bambini e ai ragazzi presenti la loro esperienza con lo sport adattato: Carlo Di Giusto, direttore tecnico delle nazionali di basket in carrozzina, e Andrea Pellegrini, medaglia d’oro nella sciabola alle Paralimpiadi di Atene 2004.

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