Siria: Martiri di Damasco verso la canonizzazione. Fra Lufti (Damasco), “la santità è la speranza di un mondo nuovo”

Reliquie Martiri di Damasco (Foto Custodia)

“Commozione e speranza” con queste parole fra Firas Lufti, della Custodia di Terra Santa, guardiano del convento francescano di Bab-Touma, a Damasco, commenta al sito della Custodia di Terra Santa la notizia del via libera alla canonizzazione dei “Martiri di Damasco”, otto frati minori e tre laici maroniti, uccisi “in odio alla fede” a Damasco nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1860. Si tratta dei beati Emanuele Ruiz e 7 compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, e dei fratelli Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki, fedeli laici. Le loro reliquie si conservano proprio a Bab-Touma. “Questa notizia – dice il religioso – arriva in un momento in cui tutto il Medio Oriente, compresa la Siria, vive momenti di dramma e di conflitto, di guerre e di crisi. La santità è la speranza di un mondo nuovo. Malgrado gli orrori del peccato che l’uomo è capace di scrivere, la storia la scrive Dio, che è il Signore della storia, insieme ai suoi santi”. Il martirio, spiegano dalla Custodia, si colloca nel contesto della persecuzione contro i cristiani ad opera dei Drusi sciiti, che dal Libano si era allargato fino alla Siria e che provocò migliaia di vittime. Nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, un commando druso entrò nel convento francescano nel quartiere cristiano di Bab-Touma, e massacrò otto frati – Emanuele Ruiz, Carmelo Volta, Nicanore Ascanio, Nicola M. Alberca y Torres, Pietro Soler, Engelbert Kolland, Francesco Pinazo Peñalver, Giovanni Giacomo Fernández – e tre cristiani di rito maronita, i fratelli Massabki. Si trattò con chiarezza di martirio: alle undici vittime, infatti, prima di ucciderle, gli aggressori chiesero di rinunciare alla fede cristiana e abbracciare l’islam, invito che fu decisamente rifiutato. La memoria Ogni anno, il 10 luglio, il calendario liturgico proprio della Custodia di Terra Santa fa memoria dei “Martiri di Damasco”. “Quest’anno la celebrazione della memoria dei martiri avrà un sapore molto particolare, perché sarà un assaggio di santità – continua fra Firas -. La canonizzazione dei martiri di Damasco darà un nuovo impulso alla vita della comunità cristiana: ci dà speranza, ci indica dove mettere i nostri piedi nel cammino verso la santità, che è la meta di ogni persona che dedica la propria vita ad amare Dio e il prossimo”.

 

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