Elezioni europee: card. Zuppi, “preoccupa la difficoltà che hanno i partiti a essere un noi”. Auspicio per “un futuro maggiore, non minore per l’Europa”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Le difficoltà che hanno i partiti ad essere un noi non può non preoccupare, perché vuol dire che i meccanismi di rappresentatività sono in crisi”. A lanciare il grido d’allarme è stato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di chiusura dell’assemblea generale dei vescovi italiani. “È una delle preoccupazioni di cu discuteremo durante la Settimana sociale di Trieste”, ha annunciato: “Non è possibile la cura comune per delega: non può non esserci un coinvolgimento personale, altrimenti qualcuno decide per te e si mina tutto l’organismo”. A proposito delle cosiddette “candidature civetta” alle prossime elezioni europee, Zuppi ha argomentato: “Da una parte si può contestarle dicendo che i candidati se verranno eletti non andranno mai a Bruxelles, dall’altra si potrebbe dire che i candidati ci mettono la faccia, come a voler dire ‘garantisco io'”. “Per fortuna nella Chiesa non c’è questo problema”, ha scherzato il presidente della Cei, osservando che su questo tema “la risposta si vedrà dagli elettori”. Sempre in merito all’imminente tornata elettorale, Zuppi ha citato la lettera scritta congiuntamente dalla Cei e dalla Comece e ha ribadito: “Siamo preoccupati, perché l’Europa rischia di dimenticare l’eredità straordinaria di chi ha combattuto per la libertà dal nazifascismo. L’auspicio è che la scelta sia per un futuro maggiore, e non minore, dell’Europa. In un tempo in cui ci si confronta della pandemia della guerra, l’augurio è che l’Europa si ricordi delle sue radici: perché non ci sia più guerra. Non una tregua, ma la pace, la capacità di risolvere i conflitti non con le armi”. “I conflitti finiscono quando impariamo a stare insieme”, ha concluso il presidente della Cei: “L’impegno per la pace è costitutivo, e quindi deve crescere per l’Europa”.

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