“Favorire innanzitutto un dibattito costruttivo all’interno delle nostre comunità in merito a che cosa possiamo fare per favorire uno sviluppo più sostenibile e un uso più solidale delle risorse ambientali e al tempo stesso nella speranza di poter favorire la nascita di progettualità in questo ambito all’interno della Chiesa”. Questo il primo obiettivo del Vademecum “Le comunità energetiche rinnovabili: elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi” curato dal Tavolo tecnico della Cei individuato dal cardinale presidente Matteo Maria Zuppi nella prefazione al documento. Il documento, presentato oggi a Roma, in una settantina di pagine, dopo aver richiamato i contenuti della Laudato si’, le conclusioni della 49ª Settimana sociale dei cattolici svoltasi a Taranto e gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, passa in rassegna i benefici sociali, ambientali ed economici delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) fornendo poi indicazioni normativo-regolatorie, aspetti tecnici e approfondimenti giuridici (relativi a Codice di diritto canonico e a vincoli architettonici e paesaggistici) per costituirle. Il Vademecum si conclude con una “road-map” delle diverse fasi, alcune “importanti raccomandazioni” e un glossario per meglio orientarsi tra sigle, ruoli ed enti coinvolti.
“All’interno delle strategie per il contrasto al cambiamento climatico, la transizione energetica svolge un ruolo centrale”, sottolinea il porporato, per il quale “il tema energetico è per sua natura strategico per le sue molteplici implicazioni di carattere ambientale, economico, politico ma anche etico”. “Anche la Chiesa – sottolinea il card. Zuppi – si interessa al tema sapendo l’effetto che l’uso corretto o meno delle risorse naturali ed energetiche ha sull’ambiente”. “Come cristiani e uomini, siamo tutti chiamati ad amministrare in maniera responsabile i beni del Creato”, ammonisce il presidente della Cei, osservando che “inoltre, vi sono implicazioni di carattere sociale, in quanto il costo elevato dell’energia grava soprattutto sulle persone più fragili della società. Tali costi gravano anche sulle Chiese locali e sulle parrocchie”.